
L’asso nella manica di VCI potrebbe essere un eventuale cambio della guardia a Queens Park con l’elezione a premier di Doug Ford e il ribaltamento della decisione del ministro dell’Istruzione Naidoo-Harris che ha bloccato lo stanziamento al TCDSB dei 32.8 milioni di dollari, annullando di fatto il progetto con la VCI. “Questa ipotesi è davvero preoccupante in vista delle prossime elezioni - scrive Emily Helgersen Guccione che ha partecipato alla lotta per salvare il Columbus Centre - comunque anche se molti dei difensori del Columbus Center sono stati liberali - da Naidoo-Harris al suo predecessore Mitzie Hunter agli Mpp Laura Albanese e Mike Colle alla Premier Kathleen Wynne - il sostegno dei conservatori per il centro comunitario non è da sottovalutare”.
La Helgersen Guccione cita poi il sindaco di Toronto John Tory che “pur non avendo una appartenenza politica, in passato ha ricoperto il ruolo di leader dell’Ontario Conservative Party” e si è unito ai manifestanti contro la demolizione del Columbus Centre.
Nella sua lettera la lettrice del Corriere accenna anche all’interesse in “questioni etniche” di Rob e di Doug Ford: Rob, scrive, ai campionati del mondo di calcio del 2014 tifava per l’Italia, Doug ha preso parte al Caribbean Carnival conosciuto in precedenza come Caribana e alla parata di St. Patrick’s Day.
Nei mesi scorsi il Corriere ha contattato numerosi deputati a livello provinciale e federale: a manifestare il proprio sostegno al Columbus Centre sono stati ad esempio gli mp Marco Mendicino, Francesco Sorbara, Michael Levitt, Julie Dzerowicz e gli mpp Laura Albanese e Mike Colle, che si sono spesi generosamente per questa causa.
Nessuna risposta in merito è giunta invece da parte di Stephen Lecce, di Michael Tibollo, dell’ex leader dei Tory Patrick Brown e di quello attuale Doug Ford.
Emily Helgersen Guccione ritiene comunque che le simpatie politiche, in questo caso, non siano importanti: “Credo che, indipendentemente da come i suoi membri voteranno a giugno, la comunità italiana dovrebbe insistere affinché i nostri aspiranti rappresentanti politici difendano il Columbus Centre - dice senza tentennamenti - i candidati di tutti i partiti politici devono sapere che qualsiasi discorso di demolizione o “riprogettazione” con una ipotetica versione molto ridotta nello stesso edificio di una scuola superiore, non sarà tollerato”.
Ogni persona ha le sue convinzioni e simpatie politiche ma il Columbus Centre, conclude la Guccione, non si tocca. “Ovviamente gli italo-canadesi non voteranno tutti allo stesso modo su questioni come tasse, educazione sessuale o spesa pubblica, ma quando si tratta del Columbus Centre, dovremmo parlare tutti con una sola voce”, conclude.