Il Commento

Tante culture insieme in un’unica comunità: One Heritage Canada

TORONTO – Solo perché noi potremmo non sapere che proprio in mezzo a noi esiste un’altra cultura, non significa che quella cultura non sia una realtà vibrante. La ignoriamo a nostro rischio e pericolo. Come minimo, ci priviamo dei ricchi benefici di cui godono i suoi praticanti.

Partecipo alle celebrazioni annuali di One Heritage Canada, a intermittenza, da diversi anni. Quest’anno, la sua principale celebrazione della diversità ha festeggiato il suo 18° anniversario dando risalto a Heritage Beyond Borders.

L’organizzazione ha invitato il Corriere Canadese e, attraverso di esso, la comunità italiana (che, ai loro occhi, sembra conservare un alone di mistero che unisce storia e impegno, un’aura che merita di essere condivisa). Neel Nanda, fondatore e presidente di Heritage Beyond Borders, sta cercando di colmare questa lacuna con l’aiuto del National Ethnic Press and Media Council of Canada.

Sabato 15 novembre, si è quindi tenuta una cerimonia di premiazione in riconoscimento del merito dimostrato da individui in vari settori della collettività sociale: medicina, ricerca, scienze sociali, organizzazione comunitaria, impegno politico, giornalismo e mondo accademico. Anche il Corriere Canadese ha ricevuto un premio, per il quale siamo ancora riconoscenti.

Particolarmente interessante (anche se non esclusivamente) è stato l’omaggio alla presenza uzbeka. Fino a pochi anni fa, l’Uzbekistan era uno “Stato immaginario“, un “angolo” geografico dell’ex Unione Sovietica. Sabato, gli uzbeki hanno offerto una dimostrazione visiva e musicale della loro esperienza canadese nella vita reale.

Qualcosa di simile è accaduto con il contingente rumeno. Come mi ha ricordato uno dei loro rappresentanti, la loro storia è più legata alle radici latine dell’Italia che ai suoi vicini orientali del Mar Nero e del Mar Caspio. Sapevano più cose sui canadesi di quanto noi ne sapessimo.

Il programma era, come si dice, “pieno” di ballerini, artisti e concorrenti, tutti di bellezza e talento, che hanno fatto del loro meglio per ottenere l’approvazione del pubblico. Non credo che ci siano stati perdenti.

Traduzione in Italiano dall’originale in Inglese a cura di Marzio Pelù

Nella foto in alto, l’Onorevole Joe Volpe mentre riceve il riconoscimento per il Corriere Canadese, insieme a Neel Nanda, Tony Ruprecht e la Miss 2024; qui sotto, una fotogallery con alcuni video della serata (foto e video: Corriere Canadese)

 

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