TORONTO - Doug Ford fa un passo indietro.
Ieri a sorpresa ha annunciato che i tagli retroattivi al sistema sanitario, all’assistenza all’infanzia e alle ambulanze per il trasporto dei malati via terra non ci saranno.
Le continue pressioni esercitate dai leader locali che hanno messo in guardia circa gli impatti devastanti che avrebbero causato hanno fatto ingranare la retromarcia al premier dell’Ontario.
Portavoce del malcontento delle municipalità è stato il sindaco di Toronto John Tory che tramite conferenze stampa, lettere ai deputati conservatori, una petizione e finanche andando di porta in porta lo scorso sabato per parlare con i cittadini, ha continuano a esercitare pressioni contro i tagli ai finanziamenti annunciati dopo l’approvazione del budget di quest’anno: «Siamo di fronte ad un bivio - ha detto Tory - aumentare le tasse o tagliare i servizi».
Tory ha avvertito che i tagli alla sanità avrebbero avuto ripercussioni su servizi come programmi di colazione per bambini, programmi di vaccinazione e test di qualità dell’acqua, e che i tagli a quelli per l’infanzia avrebbero messo a repentaglio i sussidi.
È stato instancabile e deciso Tory, che giorno dopo giorno, ha portato avanti la battaglia nella speranza di riuscire a far cambiare idea a Ford che inaspettatamente ieri ha deciso di tendere la mano e cancellare i tanto contestati tagli retroattivi.
Il premier ha detto di aver saputo dai comuni che avrebbero potuto trovare modi per risparmiare denaro ma che per farlo occorreva più tempo. «Siamo giunti alla conclusione che lavoreremo insieme - ha detto ieri Ford - continueremo a mantenere i finanziamenti per tutto quest’anno. I sindaci con i quali ho parlato mi hanno detto che con maggior tempo a disposizione avrebbero trovato dei risparmi e quindi questa è una buona notizia».
Quel che il governo targato Ford sta tentando di fare è tagliare un deficit di 11,7 miliardi di dollari: per riuscire nell’impresa ha annunciato una serie di tagli ai finanziamenti ai comuni nel settore della sanità pubblica, assistenza all’infanzia, servizi di ambulanza, biblioteche, turismo e conservation authorities ovvero alle autorità preposte alla tutela dei parchi, dei fiumi e alla protezione della flora e fauna.
Per settimane, il premier e i suoi ministri hanno difeso i tagli reputati necessari per far fronte a una situazione finanziaria urgente, e hanno detto che i comuni dovevano fare la loro parte, in quanto destinatari di una grande quota di dollari provinciali.
La decisione di Ford di tornare sui propri passi è stata accolta con soddisfazione da Tory che ha dichiarato di sperare in futuro in un "processo collaborativo per identificare le efficienze in entrambi i livelli di governo”.
Pur se soddisfatta per l’alt di Ford alle decurtazioni, Andrea Horwath, non nasconde il suo disappunto per la mancata volontà del governo di ascoltare i comuni prima di prendere la drastica decisione.
«Qualsiasi governo degno di questo nome avrebbe avuto una conversazione con i partner prima dei massicci tagli retroattivi ai loro bilanci - ha detto la leader dell’NDP - per settimane e settimane questo premier ha insistito sul fatto che i tagli profondi alla sanità, all’infanzia, ai servizi di emergenza, alle biblioteche, non avrebbero colpito le famiglie».
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