Canada

Strage a Vancouver, arrestato il sospettato

TORONTO – Strage: è stato identificato come Kai-Ji Adam Lo, 30 anni, l’uomo che dovrà rispondere di otto capi d’accusa per omicidio di secondo grado dopo che un’auto si è schiantata contro la folla durante un festival di strada a Vancouver uccidendo almeno 11 persone, tra cui una bambina di cinque anni e ferendone tante altre.

Il Chief facente funzioni del Vancouver Police Department Steve Rai ha descritto l’attacco di sabato al festival di Lapu Lapu Day, a cui hanno partecipato fino a 100.000 persone, come il “giorno più buio nella storia della città”.

Le identità delle vittime non sono ancora state rese note dalle autorità e la polizia ha affermato che decine di altre persone sono rimaste ferite nell’attacco, che non viene però ritenuto un atto terroristico. Il sospetto era noto alla polizia prima dell’attacco avvenuto alle 8:30 di sabato sera (ora locale) all’incrocio tra East 43rd Avenue e Fraser, nella zona sud di Vancouver.

Diversi testimoni oculari dell’attacco di sabato hanno descritto il momento in cui il suv nero si è schiantato sulla folla. “Un’auto ha attraversato l’intera strada investendo tutti – ha detto all’Associated Press Abigail Andiso, una residente della zona – ho visto un morto, un uomo a terra, poi ancora altre vittime, erano circa… 20 persone a terra, e tutti erano nel panico, tutti urlavano”.

Lo è stato arrestato dagli agenti dopo essere stato fermato dai passanti sul posto, ha dichiarato la polizia.

Sebbene il Chief Rai si sia rifiutato di specificare un possibile movente, ha affermato di “possedere la certezza che le prove in questo caso non ci portano a credere che si sia trattato di un atto di terrorismo”.

Il sospettato, ha aggiunto, ha “una significativa storia di interazioni con la polizia e con gli operatori sanitari in relazione alla sua salute mentale”.

La festa annuale di Vancouver, che ospita oltre 140.000 canadesi di origine filippina, commemora Lapu-Lapu, un eroe nazionale che resistette alla colonizzazione spagnola nel XVI secolo.

Rai ha detto che la polizia aveva condotto una valutazione del rischio prima della festa e aveva parzialmente chiuso una strada dietro una scuola, dove si svolgevano la maggior parte dei festeggiamenti. “Non c’erano segnali di un livello di rischio elevato per l’evento”, ha aggiunto.

La strada in cui è avvenuto l’attacco era frequentata principalmente da food truck e non erano presenti barriere.

Intanto sul posto, la gente continua a deporre fiori e ad accendere candele. Una residente, di nome Donna, che era presente al festival ha detto che c’erano tantissimi giovani e famiglie. “La gente era qui per festeggiare e divertirsi – ha detto alla BBC – è tragico”.

La comunità tutta si è stretta a quella filippina ancora incredula, il timore è che il bilancio delle vittime possa ancora salire.

In alto: fiori e candele sul luogo della strage e, nel riquadro, Kai-Ji Adam Lo

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