TORONTO – Gli amanti del ciclismo del Canada, e del mondo, sono furiosi e disgustati con mamma Rai e la figliastra Raitalia.
La ragione? Dopo la fine di ogni tappa staccano il collegamento senza neanche dare l’ordine d’arrivo e la classifica.
Cosa costerebbe restare in onda tre o quattro minuti in più? I programmi che seguono sono registrati, quindi spostarli significherebbe soltanto spingere quel pulsante invece di questo.
Sono anni, purtroppo, che il binomio Rai-Raitalia ci tratta, scusate il termine, a pesci in faccia. Nessun rispetto per l’audience internazionale, nessuna informazione, nessuna spiegazione. Ci fanno vedere quello che vogliono loro, una specie di elemosina televisiva da accettare e basta.
Per ovviare alla incresciosa situazione abbiamo inviato diverse e-mail alla Rai, a Raitalia e alla direzione del Giro.
“Egregi signori, vi segnaliamo che le tappe del Giro vengono interrotte immediatamente dopo l’arrivo, quasi mai senza l’ordine d’arrivo scritto e mai la classifica. Nessuno si spiega di questo fulmineo passaggio ad un altro programma che è chiaramente registrato. Non servirebbe molto aggiungere tre-quattro minuti alle dirette del Giro. Noi italiani del Canada speriamo vivamente di essere trattati con il rispetto dovuto a coloro che amano il ciclismo e l’Italia”.
Sino ad ora non si sono degnati di rispondere.
Nella foto, Cataldo a Como