TORONTO - Dopo il rosicato e brutto pari con Sheva ed i suoi fratelli, il nostro Mancio ha detto: “Non ci butta bene”. Il Ct venuto dalla Marche, via Russia, se la piglia con la sfortuna. Mancio però, non ha fatto di tutto, secondo me, per mettere un pizzico di pepe nella partita. Sei sostituzioni ha fatto, sei. Sei entrati in campo a partita in corso, sei. Ma di Giovinco manco l’ombra si è vista.
Il numero 10 del Toronto è restato in panchina a rosicare.
Una pezzetto di partita glielo poteva dare. Specialmente quando ha visto che chi era in campo non cavava un ragno dal classico buco. Non facendolo ha sbagliato e perso l’occasione per cambiare il corso della gara.
La Formica Atomica meritava almeno una mini-presenza a Genova. Non solo perché lo hanno fatto venire da Toronto. Ha la punizione letale, il nostro piccolo paesano. Ed ha la giocata di classe sempre sulla punta degli scarpini.
E ha la voglia di fare, di correre, di fare bella figura anche perché a Toronto c’è il contratto da rinnovare.
Quando lo ha convocato, a sorpresa, il Mancio aveva detto che “voleva vederlo”. A vederlo lo ha visto. Poi se n’è scordato.
E lui, Giovinco, dalla panchina avrà pensato: “Col Toronto le cose vanno male con tendenza al peggio. E anche in Nazionale non si batte chiodo. Ma che mi ha chiamato a fare? Speriamo in una chance in Polonia, lì vorrei proprio giocare”.
Campa cavallo che l’erba cresce...