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Berrettini conquista Londra e guarda a Wimbledon

LONDRA – I tennisti azzurri hanno sempre prediletto la terra rossa, come superficie di gioco preferita, non certo l’erba, si sa. In tutta la storia del tennis, sport inventato nel 1874, l’Italia aveva sino a ieri conquistato appena tre tornei sul manto verde erboso. Uno con Andreas Seppi – il primo a farlo, nel 2011, ad Eastbourne – il secondo con Lorenzo Sonego il 2019 ad Antalya ed il terzo grazie a Matteo Berrettini, sempre due anni fa, a Stoccarda. Ma ieri, sui campi del Queen’s Club di Londra – circolo esclusivo, inaugurato nel 1886 – il 25enne tennista romano ha concesso il bis sulla superficie verde, conquistando il quarto torneo sull’erba vinto da un azzurro ed il quinto della sua carriera, decollata nell’estate di tre anni fa con la sua prima vittoria nel torneo di Gstaad.

Berrettini, attuale numero 9 del mondo, ha affrontato il torneo londinese – che precede di una settimana quello di Wimbledon e dove partiva come testa di serie numero uno – con un eccellente stato di forma ed una grinta rivelatasi decisiva. Sino alla finale di ieri, infatti, il romano non aveva perso nemmeno un set sul suo cammino, battendo persino un mostro sacro come lo scozzese Andy Murray, ex numero uno del mondo ma oramai in declino fisico dopo l’operazione subìta all’anca nel 2018.

Ieri Berrettini – numero uno azzurro – affrontava il britannico Cameron Norrie, 34 delle classifiche ATP e col quale non c’erano precedenti. Il tennista romano ha subìto messo le cose in chiaro, grazie al suo potentissimo servizio in grado di raggiungere i 235kmh e che sull’erba schizza in modo ancor più imprevedibile per chi deve rispondere. L’azzurro – durante l’arco dell’intero match – ha messo a segno ben 19 aces contro i soli 4 del britannico, servendo col 76% di prime palle. Insomma, un bombardamento, a cui si sono sommati numerosi vincenti di dritto, sparati da Barrettini con grande determinazione.

Vinta la prima frazione di gioco per 6-4 in 32 minuti, il secondo set comincia con la reazione di Norrie, ma i game a servizio azzurro continuano a dare la parvenza di imprendibilità per il tennista di casa. La battaglia tra i due è serrata con strappi e recuperi, ed entrambi i tennisti dimostrano concentrazione, mantenendo i rispettivi turni di servizio. Il tie-break va però a favore del 25enne britannico, 7-6 (5). Ma nel terzo e decisivo set Berrettini ingrana la marcia superiore e non lascia spazio a Norrie, vincendo per 6-3 e chiudendo l’incontro in un’ora e 57 minuti di gioco.

Ora Berrettini e l’Italia intera degli amanti del tennis guardano all’imminente torneo dello Slam, a Wimbledon, con aspettative forse mai come oggi ottimistiche. Al via il torneo di qualificazione, con 8 azzurri in gara, mentre altri 10 entrano di diritto nel tabellone principale, dove il nostro Berrettini sarà testa di serie numero 8 ed il quale nel 2019 raggiunse gli ottavi di finale.

Stavolta, non è di certo vietato sognare che il romano possa spingersi persino più in là, all’All England Lawn Tennis and Croquet Club.

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