Canada

Si sgonfia l’effetto Trump e Carney perde consensi

TORONTO – Si sgonfia l’effetto Trump nell’elettorato canadesi e di pari passo cala il consenso per Mark Carney. A fotografare questa tendenza è un sondaggio pubblicato ieri dalla Nanos Research, che mette in luce come il Partito Liberale sia ancora la prima forza politica del Paese, ma il margine di vantaggio sui conservatori si riduce drasticamente. E questo fenomeno – sostiene l’indagine – è parallelo al cambiamento della principale preoccupazione per i canadesi, che non è più la guerra commerciale con gli Stati Uniti, ma l’economia e i posti di lavoro.

Secondo la Nanos, se si votasse in questo momento i liberali di Carney si attesterebbero a quota 40,6 per cento, il Partito Conservatore di Pierre Poilievre raggiungerebbero quota 35,7 per cento. L’Ndp, ancora alla ricerca di un leader dopo le dimissioni post elezioni di Jagmeet Singh, si troverebbe all’11,3 per cento, il Bloc Quebecois al 5,5 per cento. A chiudere, i Verdi sono al 3,4 per cento e il People’s Party al 2,2 per cento.

Il gap tra i due principali partiti nel sondaggio precedente era del 7,3 per cento, mentre ora il margine si è ridotto al 4,9 per cento.
Secondo la Nanos, il principale fattore che ha giocato un ruolo in questo spostamento degli equilibri a Ottawa è rappresentato dai cambiamenti delle priorità dei canadesi. Nell’ultima rilevazione, i posti di lavoro e l’economia in generale rappresentano la questione più importante per il 20,1 per cento degli intervistati, contro il 16 per cento del sondaggio precedente. In calo invece il cosiddetto fattore Trump, che dal 22 per cento passa al 14,5 per cento. I netta crescita troviamo l’inflazione, l’immigrazione, le politiche abitative con annessa crisi e la Sanità. In calo l’ambiente, mentre è in crescita il crimine.

Ma la Nanos non è l’unica compagnia demoscopica a registrare un cambiamento dei rapporti di forza tra i partiti politici. Nel suo ultimo sondaggio datato 17 settembre, anche l’Abacus Data ha messo in luce come il calo dell’effetto Trump abbia provocato un rallentamento dei liberali e una crescita dei conservatori: i due partiti infatti si troverebbero appaiti al 40 per cento delle intenzioni di voto.

Per Research Co, invece, il margine di vantaggio del partito di Carney rimane ancora abbastanza consistente, con i liberali al 43 per cento e il partito di Poilievre al 38 per cento. A settembre, un sondaggio della Angus Reid aveva addirittura fotografato il sorpasso dei tory sui grit, con i conservatori al 40 per cento e i liberali al 38.

Ora l’attenzione si sposta sul Budget federale, che sarà presentato alla House of Commons il 4 novembre e che potrebbe avere delle conseguenze pesanti anche nel livello di consenso verso i due leader e verso i principali partiti federali. Il ministro delle Finanze Francois Philippe Champagne ha già annunciato che la manovra sarà all’insegna dell’austerity: una parola che indica una possibile stretta nella spesa pubblica e il potenziale taglio di servizi.

More Articles by the Same Author: