Il Commento

Sedendo sull’orlo del precipizio governativo

TORONTO – Dalla mia prima elezione a Parliament Hill a Ottawa, il complesso della House of Commons ha ricevuto investimenti pubblici per riparazioni, ristrutturazioni e restauri che sono sbalorditivi. Dal 1988 al 1995, il progetto ha ricevuto 100 milioni di dollari (un sacco di soldi all’epoca!), poi, più recentemente, nel 2018, è stato assegnato un contratto del valore di 5 miliardi di dollari per completare il progetto. Trattandosi di un contratto governativo, ed essendo Ottawa la capitale nazionale più imprevedibile al mondo dal punto di vista meteorologico, è probabile che quel numero venga rivisto al rialzo.

Ho sempre pensato che la sede parlamentare, e la Camera dei Comuni di Ottawa in particolare, fossero un luogo speciale e stimolante. I membri eletti del Parlamento e, attraverso di loro, il “cittadino medio” potrebbero esprimere il proprio diritto di proporre, discutere e approvare le leggi che danno al Canada la sua forma e il suo carattere.

Riconoscendo che potrebbe essere un processo elaborato per molti, il nostro sistema parlamentare (una variante del modello della monarchia costituzionale) ha lo scopo, tra gli altri obiettivi, di salvaguardare dalla tirannia, garantire lo stato di diritto e fornire risposte efficaci alle minacce contro la sovranità nazionale e ad altre minacce esistenziali.

Quando il Parlamento si riunisce (convocato), tutto è possibile, o almeno così si dice. Quando viene prorogato (sospeso, temporaneamente) ci sono “sfide” a una governance efficace e soluzioni che diventano praticamente impossibili da superare.

Ciò viene sottolineato quando il portavoce del Consiglio Esecutivo, un deputato del Parlamento che presiede il Consiglio della Presidenza (cioè il Primo Ministro) proroga e si dimette piuttosto che sciogliere il Parlamento e indire un’elezione.

E allora? (dicono gli avvocati difensori del governo). La nostra Costituzione, sostengono, richiede che il Parlamento si riunisca solo un giorno all’anno. E, a proposito, i poteri esecutivi sono conferiti al Governatore Generale che agisce su consiglio del Governo attraverso il Primo Ministro, che, a sua volta, è [un] deputato eletto in grado di assicurarsi la maggioranza dei voti alla Camera dei Comuni. Tre candidati ancora in corsa per sostituire il primo ministro uscente non sono deputati eletti.

I ricorrenti che hanno intentato il ricorso contro la proroga sostengono che se i parlamentari non sono presenti alla Camera, non possono dare indicazioni. Paradossalmente, gli avvocati governativi che cercano di far annullare in tempi rapidi l’udienza di “proroga”, presieduta dal presidente della Corte Suprema Crampton il 13 e 14 febbraio, potrebbero aver involontariamente suggerito che questa udienza – così come le spese di ripristino – potrebbe essere una colossale perdita di tempo: la nostra Costituzione richiede solo che la Camera sia convocata per un giorno all’anno.

Secondo i ricorrenti della mozione di revoca della proroga (Court File No. : T-60-25), i canadesi vengono privati (erroneamente) del diritto di accesso al Parlamento (cioè l’Assemblea e l’Esecutivo) proprio nel momento in cui ne hanno più bisogno. Chiedono al presidente della Corte Suprema Crampton di annullare la proroga. Si sbagliano, o almeno così ribatte il gruppo legale del governo, questa non è una questione giuridica perché non è una questione costituzionale. Di conseguenza, hanno sostenuto, l’intera questione va oltre la giurisdizione della Corte… è puramente una questione di convenzione politica, quindi torniamo a casa.

Indipendentemente dalla decisione del Presidente della Corte Suprema, essa potrebbe avere l’effetto di creare un precedente a cui altri futuri ricorrenti potranno fare riferimento nel chiedere un provvedimento contro il governo. Comunque adesso la possibilità di una tempistica elettorale accelerata + sempre più insistente.

Traduzione in Italiano – dall’originale in Inglese – a cura di Marzio Pelù

In alto, il primo ministro (dimissionario) Justin Trudeau (Twitter X – @JustinTrudeau)

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