Ripresa in Ontario, Ford sceglie la cautela: riapertura in tre fasi

di Francesco Veronesi del 28 April 2020

TORONTO - Niente salti nel vuoto, Doug Ford sceglie la prudenza. Ieri il premier dell’Ontario ha presentato una road map per il riavvio dell’economia in provincia. Ma si tratta di un piano dettato dall’estrema cautela: la parola d’ordine è evitare a qualunque costo un nuovo boom del contagi.

Ford, insieme ai ministri Rod Phillips, Vic Fedeli e Christine Elliot ha presentato una tabella di marcia in tre fasi attraverso le quali saranno riavviati i vari comparti produttivi dell’Ontario. Nel framework non ci sono date specifiche, perché le autorità sanitarie provinciali non sono ancora in grado di capire quando avremo superato il picco dei contagi.

Il punto di partenza è la situazione attuale, con lo stop di tutte le attività lavorative non considerate essenziali, la chiusura dei parchi e delle spiagge provinciali, i divieti di assembramento e le ferree regole sul distanziamento sociale.

Nella prima fase - che ripetiamo, non ha ancora una data specifica di avvio - alcune attività potranno riaprire, solamente se rispetteranno quanto prescritto dalle autorità sanitarie e dal governo. Nel documento provinciale non sono elencati gli esercizi commerciali che potranno riaprire.

In questa fase c’è da aspettarsi la riapertura dei parchi, mentre saranno permessi piccoli raggruppamenti in alcune circostanze, come per esempio nei funerali. Negli ospedali riprenderanno a essere erogati alcuni servizi, come le operazioni chirurgiche non d'emergenza.

Nella seconda fase, invece, si avrà la riapertura di un numero più consistente di attività produttive, esercizi commerciali e uffici. Saranno rafforzate le misure anti Covid-19 nei posti di lavoro e aumenteranno i controlli per garantire la sicurezza dei lavoratori. In questa fase saranno riaperti altri spazi pubblici, così come saranno permessi raggruppamenti con un numero maggiore di persone.

Nella terza fase, infine, saranno aperti tutti gli esercizi commerciali e gli uffici e ci sarà un ulteriore allentamento delle restrizioni sui raggruppamenti delle persone. Concerti e grandi eventi sportivi, tuttavia, saranno vietati ancora a lungo, sicuramente per tutta l’estate.

Ogni fase elencata nella road map di Ford durerà dalle due alle quattro settimane e, sulla base dei dati giornalieri sui contagi e sulle vittime, il governo si riserva il diritto di modificare la tabella di marcia.

Insomma, si tratta di un piano molto vago, lontano anni luce da quelli presentati negli ultimi giorni in Saskatchewan e in New Brunswick: in queste province la road map è stata caratterizzata da un calendario con date precise, così come a ogni singola attività produttiva è stato indicato il giorno in cui potrà riaprire.

Tutto questo non c’è nel piano del governo dell’Ontario. Di certo sappiamo che le scuole rimarranno chiuse fino al 31 maggio e molto probabilmente la riapertura avverrà a settembre, in coincidenza con il nuovo anno scolastico.

Su questo fronte è stato diametrialmente opposto l’approccio di Francois Legault. Ieri infatti il premier del Quebec ha annunciato il suo piano che prevede la riapertura degli asili e delle scuole primarie: nella Greater Montreal Area a partire dal 19 maggio, mentre nelle altre zone della provincia francofona dall’11 maggio.

“La vita deve continuare - ha dichiarato il premier del Quebec - riteniamo che non ci sarà un vaccino prima di 12-18 mesi, quindi non cambierebbe nulla riaprire le scuole ora o a settembre. I bambini hanno bisogno di rivedere i loro amici”.

In Quebec, in ogni caso, scuole superiori e università riapriranno in autunno. Siamo di fronte quindi a un approccio agli antipodi.

Ford ha deciso di adottare la linea della prudenza, Legault invece - nonostante il Quebec sia la regione con il maggiore numero di casi confermati e decessi - punta a una veloce riapertura della provincia.

In Ontario nei prossimi giorni inevitabilmente aumenteranno le pressioni sul premier per arrivare a una ripresa in tempi precisi. Vorremmo insomma sapere esattamente quando potremo incontrarci di nuovo con parenti e amici, quando potremo tornare al ristorante, quando quelle tante componenti della nostra quotidianità alle quali abbiamo rinunciato potranno tornare a fare parte della nostra vita.

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