TORONTO – Semplice rimpasto di governo o profondi cambiamenti nell’esecutivo federale? È questo il primo bivio che si presenta davanti a Mark Carney dopo la vittoria alle elezioni 2025, un successo alle urne azzoppato dal mancato raggiungimento dell’obiettivo dei 172 seggi che avrebbero garantito al primo ministro la maggioranza assoluta alla House of Commons e quindi la mano libera nell’implementazione dell’agenda di governo.
È evidente che la principale sfida per l’ex governatore di Bank of Canada è rappresentata dalla guerra commerciale con gli Stati Uniti, un braccio di ferro voluto dal presidente americano Donald Trump che rischia di far sprofondare il Canada nella recessione.
E se già la prossima settimana Carney sarà a Washington per un incontro con l’inquilino della Casa Bianca per cercare di riallacciare le relazioni, è altrettanto certo che il leader liberale sceglierà con cura la nuova squadra governativa con un occhio di riguardo per i dicasteri economici.
Sembra pressoché certa la conferma di Francois-Philippe Champagne alle Finanze, con il ministro già al lavoro per la stesura del prossimo budget federale.
Nel nuovo esecutivo avrà un ruolo di rilievo Dominic LeBlanc (che sostituì Chrystia Freeland negli ultimi mesi del governo Trudeau) prima di essere dirottato al Commercio internazionale in concomitanza con lo scoppio della crisi commerciale con gli States.
In questo contesto Carney sembrerebbe orientato a riaffidare un incarico importante anche alla stessa Freeland, attualmente ministro dei Trasporti, mentre potrebbe mantenere il suo ruolo Anita Anand, ministro dell’Industria.
Per quanto riguarda gli Esteri, restano stabili le quotazioni dell’attuale ministro Melanie Joly, a meno che Carney non voglia affidarle un incarico maggiormente legato alla crisi dei dazi, mentre restano da risistemare le pedine per altri settori chiave: l’Immigrazione innanzitutto, con Rachel Bendayan che difficilmente manterrà l’incarico, e le Politiche abitative, affidate temporaneamente a Nathaniel Erskine-Smith.
Per quanto riguarda le new entry, il primo ministro è intenzionato ad affidare un incarico governativo a uno dei candidati star delle ultime elezioni, il giornalista Evan Solomon, mentre è molto probabile l’ingresso nell’esecutivo di Buckley Belanger, unico candidato liberale capace di conquistarsi il seggio in Saskatchewan.
Anche tra gli italiani, ovviamente, c’è chi nutre legittimamente l’aspirazione a fare il proprio ingresso nella squadra di governo. Tra questi, ovviamente, ci sono le tre matricole alla prima esperienza parlamentare: Vince Gasparro, Giovanna Mingarelli e John Zerucelli hanno tutte le carte in regola per fare il doppio salto ed entrare nel governo dalla porta principale.
Allo stesso modo il primo ministro nella composizione dell’esecutivo potrà contare anche su figure di grande esperienza, come Angelo Iacono, Francis Scarpaleggia e Patricia Lattanzio, tutti e tre eletti nella provincia del Quebec.
Carney punta alla riconferma, magari mischiando le carte sugli incarichi specifici, anche di altri fedelissimi, che lo hanno sostenuto sin dall’inizio durante la corsa alla leadership liberale: si tratta di Bill Blair, Johnatan Wilkinson, Ginette Petitpas Taylor, Steven Guibeualt, Kamal Khera e David McGuinty.
Nei prossimi giorni in ogni caso il primo ministro scioglierà gli ultimi dubbi e si presenterà davanti alla governatrice Mary Simon per il giuramento: anche su questo in ogni caso manca una data ufficiale.