TORONTO - Il Bill 5, disegno di legge che se approvato ridurrebbe i consiglieri comunali da 47 a 25, ha causato scompiglio a City Hall. Nel meeting straordinario di ieri il sindaco Tory e i consiglieri hanno discusso le possibili opzioni legali per mettere uno stop alla legislazione provinciale “Better Government Act” presentato dal governo del premier Doug Ford che ha ricevuto l’assenso reale la scorsa settimana. Il premier della provincia sostiene che la riduzione delle dimensioni del consiglio renderà la città più efficiente, mettendo fine a dibattiti inutilmente lunghi in municipio oltre a far risparmiare alla città 25 milioni di dollari. Gli oppositori del disegno di legge ritengono però che cambiare le regole nel mezzo di un’elezione municipale è antidemocratico ed oltretutto la decisione è stata presa senza alcuna consultazione pubblica formale. «Il processo con cui questo cambiamento colossale è stato deciso è sbagliato e inaccettabile - ha detto il sindaco di Toronto all’inizio della riunione - l’introduzione di un cambiamento di questa portata nel bel mezzo della campagna elettorale ha creato una situazione complessa e senza precedenti». L’annuncio di Doug Ford circa il cambiamento in arrivo a City Hall del 27 luglio scorso è stato pari a un fulmine a ciel sereno, del tutto inaspettato. Con le elezioni municipali in programma il 22 ottobre ha creato anche grande confusione. I consiglieri hanno presentato petizioni firmate da migliaia di elettori che si oppongono al piano di Ford ed hanno esortato il consiglio a chiedere a Ford di “smettere di abusare del suo potere”. Da ieri fino alle 2 di pomeriggio del 14 settembre sarà possibile per presentare la propria candidatura per le cariche di trustee e consiglieri comunali: i candidati che si sono iscritti quando i ward erano 47 e che non notificano l'intenzione di continuare a correre sono considerati ritirati dalla corsa elettorale. «Prendiamo sul serio la rappresentanza dei cittadini di Toronto. Prendiamo sul serio la governance di questa città. E mentre noi, come comune, dobbiamo sempre riconoscere che esistiamo e operiamo nel contesto di una costituzione canadese, è nostro dovere rappresentare la gente di Toronto e i migliori interessi di questa città in ogni momento e di rendere la nostra posizione chiara quando non crediamo che le azioni di altri livelli di governo agiscano nel miglior interesse della nostra città», ha detto Tory. Ha colto l’occasione al balzo invece la candidata a sindaco ed ex capo urbanista Jennifer Keesmaat che ha usato l’incontro in munici- Il sindaco di Toronto John Tory e il premier dell’Ontario Doug Ford pio come un’opportunità per criticare la reazione di Tory al disegno di legge. «È stata una risposta debole di un sindaco debole. Ha impiegato una settimana per scrivere una lettera. Gli ci è voluto un altro mese per proporre una sfida legale - ha detto Keesmaat - abbiamo bisogno di qualcuno che non perda tempo e stia subito dalla parte dei residenti di Toronto». Ieri Ford ha difeso il Bill 5 nel suo intervento ad Ottawa alla conferenza annuale dell’Association of Municipalities of Ontario (AMO). «Il feedback che riceviamo dalla gente è straordinariamente positivo - ha detto - amici miei, sono in politica da molto tempo ma non ho mai avuto un riscontro più positivo di questo relativo a City Hall».