Redazione

Canada, in arrivo le prime dosi del vaccino Pfizer

TORONTO – È partito il conto alla rovescia per l’inizio della più grande vaccinazione di massa della storia canadese. Le prime dosi del vaccino della Pzfizer-BioNTech dovrebbero arrivare oggi in Canada, secondo la tabella di marcia stilata dal ministero federale della Sanità. La prima fornitura, ancora molto limitata, sarà quindi inviata in quattordici strutture che sono state individuate nelle Provincie e nei Territori.

Già da domani inizieranno le vaccinazioni a Toronto e Ottawa, alllo University Health Network e all’Ottawa Hospital: entrambe le strutture riceveranno 3mila dosi. I primissimi a ricevere il vaccino saranno gli operatori sanitari che operano nelle case di cura a lunga degenza e negli ospedali.

Si tratta ovviamente di una quantità molto modesta rispetto alle esigenze dell’Ontario e del Canada. Secondo gli accordi stipulati dall’esecutivo federale con la Pfizer, da qui alla fine dell’anno dovrebbero arrivare nel nostro Paese circa 249mila dosi, sufficienti a vaccinare poco meno di 125mila persone. Per la copertura totale contro il Covid-19, infatti, è necessario una seconda iniezione di richiamo 21 giorni dopo la prima.

Poi a partire da gennaio le forniture del vaccino dovrebbero aumentare di pari passo con la crescita della produzione delle due ditte farmaceutiche, e nel nostro Paese arriveranno altri 3 milioni di dosi. Da aprile, infine, inizierà la vera e propria vaccinazione di massa, che dovrebbe protrarsi fino all’autunno 2021 per tutti coloro che vorranno farsi vaccinare.

Nel frattempo, però, il governo vorrebbe cautelarsi per cercare di uscire dalla crisi il prima possibile. Al momento ci sono altri tre vaccini al vaglio degli esperti di Health Canada. Uno di questi, quello prodotto da Moderna, potrebbe ricevere il via libera entro pochi giorni.

Il vaccino Moderna, rispetto a quello della Pfizer, presenta meno problemi di carattere logistico. Il secondo, infatti, deve rimanere a una temperatura costante compreso tra i -70 e i -80 gradi centigradi e questo impedirebbe, tra le altre cose, la somministrazione ai pazienti delle case di cura a lunga degenza. Il vaccino Moderna, invece, deve essere trasportato e conservato a una temperatura di -20, quindi i normali frigoriferi possono garantirne l’integrità: in questo caso, se arrivasse il semaforo verde dal ministero federale della Sanità, la vaccinazione verrebbe effettuata direttamente nelle long term care, evitando pericolosi spostamenti per i residenti anziani più fragili.

Ottawa ha ammesso che il governo farà tutto il possibile per avere il maggior numero possibile di vaccini. “Stiamo parlando con Moderna – ha dichiarato la ministra Anita Anand – per il potenziale arrivo delle prime dosi una volta che il processo di controllo della sicurezza e dell’efficacia del vaccino sarà terminato e avrà dato un esito positivo. In ogni caso è impossibile decidere sulla tempistica delle consegne”.

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