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Psw, parità di salario
e maggiore sicurezza

TORONTO – Gli operatori sanitari della provincia alzano la voce e chiedono un aumento dei salari e la possibilità di ottenere i necessari dispositivi di protezione individuale (DPI). Nonostante la pandemia continui a imperversare ormai da un anno, la sicurezza degli operatori sanitari non è ancora garantita.

È quanto denunciano i tre sindacati più importanti Unifor, SEIU Healthcare e CUPE, che rappresentano 175mila lavoratori del settore sanitario in Ontario.

Il segretario-tesoriere dell’Ontario Council of Hospital Unions del CUPE, Sharon Richer, ha rivelato che all’inizio della pandemia a molti lavoratori è stato negato l’accesso ai DPI che erano spesso tenuti sotto chiave dai datori di lavoro. In alcuni casi, ha puntualizzato la Richer – nonostante le rassicurazioni della provincia – che ha una scorta di 12.4 milioni di dispositivi per proteggere la salute e garantire la sicurezza sul posto di lavoro – gli operatori incontrano difficoltà ad ottenere mascherine, guanti monouso e camici.

“Ci viene chiesto di lavorare con un virus mortale – ha detto – non ci vengono forniti gli strumenti per proteggerci e non siamo sostenuti se ci ammaliamo. Chiediamo di meglio da questo governo e dai nostri datori di lavoro”.

Non è trascurabile il prezzo pagato dai lavoratori di questo settore dall’inizio della pandemia di Covid: in migliaia hanno contratto il virus e 20 sono morti.

Durante la prima ondata di coronavirus c’è stato un acceso dibattito su come il Covid si era diffuso e al tempo stesso le mascherine N95 erano difficili da reperire. “Ma ormai è un anno che la pandemia è in corso, non ci sono scuse per non fornire ai lavoratori tutto quel che necessitano per essere protetti – dice senza giri di parole la Richer – le mascherine erano molto scarse ma non lo sono adesso… non dovremmo presentarci ogni giorno sul posto di lavoro e implorare i dispositivi necessari per proteggerci da questo virus”.

Protezione e salari sono i due nodi da sciogliere per quel che concerne gli operatori di supporto personale (psw) che continuano a lavorare con dedizione nonostante il timore che il virus sia sempre in agguato.

“Quel che i sindacati chiedono anche al governo è di aumentare a 25 dollari i salari dei psw in tutte le strutture sanitarie – ha affermato la presidente del SEIU Stewart – la pandemia ha messo in luce l’importanza dei psw negli ospedali, nell’assistenza a lunga degenza e nell’assistenza domiciliare”.

Ma da uno studio sul personale, pubblicato dalla provincia lo scorso anno, è emersa la disparità tra i salari dei psw nei diversi settori del sistema sanitario: in sostanza, quelli che lavorano nelle case di cura a lunga degenza della provincia guadagnano una paga oraria media di 22.69 dollari mentre la retribuzione dei psw che forniscono assistenza a domicilio si aggira in media sui 17.30 dollari l’ora.

Stewart ha detto che le condizioni di lavoro per gli operatori di supporto personale sono scarse, gli impieghi a tempo pieno così come i benefici sono difficili da ottenere ed oltretutto le buste paga sono leggere.

“Il governo deve aumentare il salario minimo per i lavoratori dell’assistenza personale e renderlo universale in ogni settore – ha detto la Stewart – sia che tu lavori in un ospedale, in una casa di cura o nel settore dell’assistenza domiciliare e comunitaria, un psw è un psw”.

“Il Covid-19 ha sovraccaricato il sistema sanitario dell’Ontario e ha portato al tragico fallimento dell’assistenza a lunga degenza – ha aggiunto Katha Fortier di Unifor – ma la verità è che la pandemia ha rivelato problemi sistemici contro i quali i lavoratori in prima linea stanno lottando da anni”.  

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