TORONTO - E' lui il protagonista del tentativo di salvare l’International Languages Program, l’insegnamento delle terze lingue nelle scuole elementari del Distretto Cattolico di Toronto. Sal Piccininni, 53 anni, fiduciario dello stesso distretto, è l’autore della mozione grazie alla quale è scongiurata, almeno per il momento, la cancellazione del programma. Un intervento, quello come il suo, auspicato dalle decine di famiglie che nelle ultime settimane temevano che il sogno dell’apprendimento delle “loro” lingue da parte dei figli potesse scontrarsi con la dura realtà del “risparmio” a tutti i costi e delle beghe sindacali scolastiche. Un intervento auspicato anche dai tantissimi insegnanti delle terze lingue che rischiavano di vedere spazzata via la speranza di continuare a fare il loro lavoro nelle scuole di Toronto. Ebbene quell’intervento è arrivato proprio per mano e per bocca di Piccininni. Un gesto coraggioso, quello di Sal, che in realtà ha radici lontane. E proprio in Italia.
Sal, lei è originario dell’Italia, vero?
“Sì, i miei nonni erano italiani”.
Ma lei parla l’Italiano?
“No, non lo parlo”... e si nota un certo rammarico nelle sue parole. Il rammarico di qualcuno che l’Italiano, la lingua delle radici, avrebbe voluto impararlo e saperlo parlare e scrivere. Come si capisce anche delle risposte successive (abbiamo realizzato l’intervista in Inglese e poi l’abbiamo tradotta, ndr).
Che effetto ha la sua mozione sull’International Languages Program?
“La mia mozione non ha salvato l’ILP, ma intanto gli ha allungato la vita di un anno”.
Secondo lei quel progetto è davvero così importante? E perché?
“Sì, è importante perché dà agli studenti l’opportunità di rinforzare il linguaggio che utilizzano a casa oppure di imparane uno nuovo”.
Ma allora perché lo si voleva cancellare? Qual era il problema?
“Io non credo che ci fosse, da parte di qualcuno, il desiderio di cancellarlo. C’era solo preoccupazione per l’organizzazione della giornata scolastica”.
E' soddisfatto delll’esito della votazione?
“Sì, perché tutti i fiduciari alla fine si sono trovati d’accordo, al di là delle differenti idee politiche”.
Cosa si dovrebbe fare adesso per l’ILP? La battaglia non finisce certo qui...
“Ora è giunto il momento che tutti, in particolare le organizzazioni, dimostrino che vale la pena mantenere questo programma”.
Infatti adesso la battaglia si sposta al Governo provinciale. La mozione è stata fatta, presentata ed approvata ed ora la decisione spetta ai piani superiori.
Come abbiamo già scritto nell’edizione di ieri, la mozione stessa verrà inviata al ministero dell’Istruzione, con un nutrito numero di allegati: verranno infatti inviati, insieme al documento approvato dai trustee giovedì scorso, anche tutti gli interventi - decine - con cui gli insegnanti, i genitori e gli stessi studenti hanno difeso l’International Languages Program.