Canada

Primo Cdm per Carney, nel weekend vola dal Papa

TORONTO – Guerra commerciale con gli Usa, barriere doganali interprovinciali, rilancio dell’economia, vertice G7. Sono stati questi i temi affrontati ieri durante il primo consiglio dei ministri convocato da Mark Carney dopo il giuramento del nuovo esecutivo martedì a Ottawa. Il primo ministro durante il meeting ha elencato quelle che saranno le priorità dell’agenda di governo per i prossimi mesi, partendo ovviamente dalla ricostruzione delle relazioni ampiamente compromesse con gli Stati Uniti a partire dall’avvio del secondo mandato presidenziale di Donald Trump.

Certo – è questo il ragionamento del primo ministro – un primo importante segnale distensivo è arrivato, con la visita a Washington del primo ministro la scorsa settimana, durante la quale sia il leader liberale sia l’inquilino della Casa Bianca hanno ribadito in qualche modo la volontà di ricucire gli strappi, pur mantenendo la propria posizione: da un lato infatti Trump non si è detto disponibile a togliere unilateralmente le tariffe doganali per il Canada, dall’altro Carney ha ribadito la necessità di ritornare a una fase per dazi, per il bene reciproco di entrambi i Paesi.

Sarà quindi una politica dei piccoli passi e non dei grandi strappi, andando magari a rinegoziare il trattato di libero scambio tra Canada, Stati Uniti e Messico che doveva essere rivisto nel 2026, anticipando quindi di un anno le tappe previste nella tabella di marcia che venne approvata nel 2019.

Alla luce di questo scenario, per il governo diventa di fondamentale importanza il rispetto della scadenza del primo luglio sul fronte della completa liberalizzazione del mercato interno. Carney infatti durante la campagna elettorale e poi anche dopo l’avvio del suo secondo mandato governativo ha promesso che entro il Canada Day sarà presentato un progetto di legge per l’abbattimento delle barriere interprovinciali che impediscono a un prodotto di essere venduto da provincia a provincia senza dover sottostare a dazi e balzelli.

Il problema in questo caso è un altro: in passato quando il governo federale ha cercato di avviare una riforma in tal senso ha dovuto fare i conti con i singoli interessi delle varie province, che hanno ostacolato la riforma. Ora, ovviamente, il clima politico è cambiato, anche e soprattutto alla luce della guerra commerciale con gli Stati Uniti: insomma, c’è la percezione condivisa che in Canada debba esserci “un’unica economica, un unico mercato – come ha ribadito ad nauseam il primo ministro – e non più tredici economie, tredici diversi mercato”. Questo delicato file è stato affidato alla nuova ministra dei Trasporti, l’ex vice primo ministro Chrystia Freeland.

Nel frattempo l’ufficio del PMO ha fatto sapere che Carney parteciperà domenica alla prima messa officiata dal nuovo Papa Leone XIV a San Pietro. Il primo ministro – si legge nel comunicato stampa – sarà in Italia dal 16 al 19 maggio e nella sua trasferta nel Belpaese il leader liberale potrebbe “incontrare leader internazionali – recita la nota – per discutere di legami commerciali e culturali”. Alla prima messa del Pontefice saranno presenti numerosi capi di Stato e di governo. Difficile pensare che a Roma non sarà organizzato un incontro tra Carney e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, anche se per ora manca l’ufficialità.

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