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Pressing di Canada Post: “Ottawa obblighi il Cupw a votare sull’offerta”

TORONTO – Non accenna a sbloccarsi l’impasse che vede Canada Post da un lato e i membri del Canadian Union of Postal Workers (Cupw) dall’altro. I punti di scontro per il rinnovo del contratto di lavoro scaduto il 22 maggio sono numerosi mentre sindacato e Crown Corporation continuano a scaricare l’uno sull’altro le colpe per la situazione che ormai si trascina da mesi.

Venerdì Canada Post ha chiesto al Ministro del Lavoro Patty Hajdu di ordinare al sindacato dei lavoratori postali di votare sulle “offerte finali” presentate loro all’inizio della scorsa settimana, piuttosto che proseguire i colloqui che, a suo dire, sono in una situazione di stallo.

Nel frattempo il Cupw ha incontrato Hajdu e il Segretario di Stato per il Lavoro John Zerucelli. Non è chiaro se l’incontro sia servito d avvinare le parti, quel che è chiaro è che al momento la minaccia di uno sciopero più ampio cresce e il movimento al tavolo delle trattative è scarso.

Canada Post ha affermato che “dato il livello di stasi e la posizione negoziale di Cupw, non è possibile raggiungere accordi provvisori attraverso i negoziati”. Secondo la Corporation, che da anni attraversa serie difficoltà economiche, “la migliore speranza di raggiungere accordi collettivi liberamente negoziati è un voto dei dipendenti” gestito dal Canada Industrial Relations Board, che Hajdu può ordinare in qualità di ministro attraverso i suoi poteri ai sensi del Canada Labour Code. Tale voto adotterebbe di fatto le offerte finali presentate da Canada Post come un nuovo contratto collettivo, con un metodo simile alla ratifica di un accordo provvisorio da parte di tutti i soci.

Dal canto suo il Cupw non ha rilasciato alcun commento.

Hajdu e Zerucelli non si sono espressi circa l’incontro con Cupw o sulla richiesta di Canada Post.

In un’e-mail a Global News di venerdì scorso, Cupw ha affermato di stare ancora esaminando le “offerte finali” per le sue attività postali urbane e per i corrieri postali nelle aree rurali e suburbane, ma che una revisione preliminare ha stabilito che le proposte “sono insufficienti”. “Le risposte di Canada Post dimostrano non solo che non c’è la volontà di negoziare in buona fede, ma anche la volontà che diverse questioni significative non siano negoziabili, tra cui il personale flessibile part-time e le consegne nei fine settimana, nonché il percorso dinamico e il livellamento del carico”, si legge nella dichiarazione.

Sabato i dipendenti di Canada Post si sono riuniti in 13 città del paese per denunciare la controversia sindacale in corso tra il sindacato e il datore di lavoro e per ottenere supporto per i portalettere al centro della controversia.

Le manifestazioni, organizzate in città come Brampton, Edmonton e Vancouver, si sono svolte in un contesto di crescenti tensioni tra le due parti.

Il sindacato ha affermato di aver invitato Canada Post a un arbitrato equo, definitivo e vincolante per poter giungere al rinnovo del contratto.

La Crown Corporation ha dichiarato nei giorni scorsi di aver registrato quasi 1,3 miliardi di dollari di perdite operative lo scorso anno. Un rapporto annuale pubblicato all’inizio di questa settimana ha rilevato che uno sciopero durato un mese nel periodo delle festività natalizie, è costato all’organizzazione 208 milioni di dollari.

(Foto: Instagram / ptbo_canada)

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