OTTAWA - I maggiori analisti sembrano concordi nel giudicare i più recenti commenti fatti da Peter MacKay (nella foto), all’indirizzo di Andrew Scheer, come una vera e propria candidatura personale alla futura leadership del partito conservatore a livello federale.
Tutto questo nonostante le ovvie smentite da parte del diretto interessato.
L’ex ministro in diversi governi a guida di Stephen Harper aveva pochi giorni fa paragonato Scheer ad un giocatore di hockey "che non riesce a segnare nemmeno quando la porta è vuota", con un chiaro riferimento all’incapacità di sconfiggere un Trudeau che sembrava - durante la trascorsa campagna elettorale - come un pugile alle corde, frastornato.
Secondo l’analista politico e docente presso l’università di Cape Breton, Tom Urbaniak, "sono piuttosto soprendenti le modalità che MacKay ha scelto per criticare Scheer così apertamente".
Urbaniak sottolinea che, sebbene fossero "imprevisti nei tempi e nei modi" i commenti di Scheer indicano una chiara volontà dell’ex ministro a candidarsi ad una possibile quanto imminente successione a Scheer alla guida dei tories.
Secondo la CBC News, persone vicine a MacKay starebbero già allestendo un team e raccogliendo fondi per permettere al 54enne politico di lungo corso - nativo di New Glasgow, in Nova Scotia - di concorrere alla leadership conservatrice, alla convention che si svolgerà ad aprile prossimo, a Toronto.
Sedici anni fa, Peter MacKay si trovava già allora ad essere a capo dei conservatori, quando avvenne la fusione con la Canadian Alliance e nacque l’attuale partito della destra canadese.
MacKay non è più parlamentare dal 2015.
Giorgio Mitolo