Il filotto è destinato a proseguire negli anni.
Perchè la Juve ha troppo, le concorrenti poco.
L'ultima volta che la Juve vinse sul filo di lana fu nel 2012, quando il Milan era ancora di Berlusconi. Nonostante la presenza del Cavaliere, quello scudetto fu deciso da un gol di Muntari che era entrato di mezzo metro e che non fu convalidato. Se lo fosse stato, oggi non si parlerebbe di sette titoli conquistati di fila.
Dicevamo, la Juve ha troppo, le concorrenti poco.
La Signora ha uno stadio tutto suo dove vince sempre lei, o quasi. La Signora ha i soldi e li spende anche bene, miratamente. Per esempio, prendendo Higuain e Pjanic si è rafforzata indebolendo i due club che le stavano dando fastidio, Napoli e Roma.
La Signora riesce a restare forte anche quando sembra che si sia indebolita. Quando perse quattro elementi di assoluto valore mondiale - Pirlo, Vidal, Tevez e Pogba - li sostituì con elementi meno quotati, e dopo qualche incertezza iniziale, tornò ad essere la “dominatrix” del campionato. Anche la perdita di Bonucci non ha avuto effetti significativi.
La Signora ha tre dirigenti, Agnelli-Marotta-Nedved, che riescono a fare meglio, in tutti i sensi, del vecchio triumvirato Moggi-Giraudo-Bettega ai tempi di Calciopoli. Moggi, allora, chiudeva gli arbitri negli spogliatoi.
Agnelli non si sognerebbe di farlo, si limita a salutarli, o ad abbracciarli. Insomma, la mezza Italia che non tifa Juve è convinta che la Signora sia trattata coi guanti bianchi da arbitri e assistenti. Anche l'utilizzo della “moviola in campo”, il Var, non ha cambiato molto.
Perchè il mezzo meccanico è nella mani di arbitri ed assistenti che generalmente ne azzeccano poche e quelle poche sempre a favore della squadra con più peso politico-finanziario in campo.
Marotta, da parte sua, compra e vende sempre bene, mettendo le mani sui più promettenti giovani italiani come i gioilellini dell'Atalanta, Mattia Caldara e Leonardo Spinazzola.
Uno dei punti di forza della Juve di sempre è stato che ha costantemente avuto uno zoccolo duro composto da italiani.
Questo è vero da sempre, basta ricordare i mondiali vinti in Spagna (1982) e Germania (2006).
Dunque, ricapitolando: la Signora ha una struttura societaria che gli altri si sognano, ha più soldi che spende bene, ha sempre un organico nettamente superiore a quello delle concorrenti, gode della sudditanza pisicologica della classe arbitrale, ha un allenatore che vince giocando senza squilli di tromba.
A parte questo, la Signora continuerà a dominare perchè la concorrenza difficlmente potrà ostacolarla anche l'anno prossimo.
Il Napoli, con o senza Sarri, ha giocato molto bene, ma alla fine è restato con un pugno di mosche perchè il suo organico non ha retto fisicamente, anche perchè gli azzurri hanno iniziato la preparazione in anticipo per il preliminare di Champions. Insigne e compagni possono contare su parecchi alibi per giustificare il flop finale. Resta comunque il fatto che hanno messo paura alla Signora fino al flop finale.
Va anche puntalizzato che la società del Napoli è composta da una persona soltanto, De Laurentiis. Il presidiente decide tutto, compra, vende, a volta si scontra con Sarri e nella stanza dei bottoni non è visto con simpatia. Per l'anno prossimo, chissà che Napoli vedremo al via. De Laurentiis, con o senza Sarri, dovrà compare truppe fresche da mandare all'assalto della cittadella bianconera.