TORONTO – Otto candidati italocanadesi hanno conquistato un seggio a Queen’s Park. Nell’elezione provinciale di giovedì scorso, che ha visto la vittoria del Progressive Conservative di Doug Ford, otto politici di origine italiana hanno vinto nel loro distretto. Di questi, sei erano deputati uscenti mentre due sono alla prima esperienza politica nell’assemblea parlamentare provinciale dell’Ontario. Tutti e otto erano in lista con i conservatori del premier uscente.
Una menzione particolare, ovviamente, la merita Silvia Gualtieri, che nel distretto di Mississauga East-Cooksville ha sbaragliato la leader del Partito Liberale Bonnie Crombie, che resta fuori dal parlamento pure mantenendo la leadership grit. Gualtieri è la cognata del sindaco di Brampton Patrick Brown ed è la sorella di un altro deputato provinciale, Rudy Cuzzetto. Quest’ultimo ha avuto vita facile nella circoscrizione Mississauga-Lakeshare: per lui terzo mandato, dopo le vittorie del 2018 e del 2022. Torna a Queen’s Park anche David Piccini, ministro uscente del Lavoro e dell’Immigrazione, che ha bissato i successi delle ultime due tornate elettorali nel collegio di Northumberland-Peterborough South.
La York Region, come sempre, rappresenta un terreno fertile per i candidati di origine italiana. A King-Vaughan il ministro uscente dell’Energia Stephen Lecce ha battuto l’altra candidata italocanadese Gillian Vivona, garantendosi il terzo mandato consecutivo. A Markham-Stouffville non ha avuto problemi Paul Calandra, ministro degli Affari Municipali, così come Mike Tibollo a Vaughan-Wodbridge. Torna a Queen’s Park Anthony Leardi, che bissa il successo del 2022 nella circoscrizione di Essex. Infine entra per la prima volta nel parlamento provinciale Monica Ciriello, che nel distretto di Hamilton Mountain ha scritto una pagina di storia: è infatti la prima candidata conservatrice a conquistare questa circoscrizione dal 1999.
I risultati generali. Per quanto riguarda l’esito generale del voto di giovedì, a vincere è stato il Progressive Conservative di Doug Ford, che sarà premier per la terza volta consecutiva. Con 2.158.452 voti (pari al 43 per cento), il PC porta a Queen’s Park 80 mp, tre in meno rispetto alla tornata elettorale del 2022.
Se Ford quindi cercava un “forte mandato” per fare fronte alla crisi scatenata dai dazi doganali di Donald Trump, sicuramente non l’ha trovato: le aspettative per i conservatori era di superare quota 100. Sorride l’Ndp, che conquista 27 seggi (4 in meno del 2022) nonostante la flessione in termini di consenso generale, con 931.796 voti (18,5 per cento).
A favorire l’affermazione dei neodemocratici guidati da Marit Stiles, che rimangono l’opposizione ufficiale a Queen’s Park, è stata la presenza di sacche di consenso condensate in precise aree geografiche. Al contrario, la distribuzione dei voti ha penalizzato fortemente il Partito Liberale: nonostante abbia preso 1.504.688 voti (29,9 per cento) i grit portano a Queen’s Park solamente 14 deputati. L’unico motivo di soddisfazione è che dopo sette anni i liberali sono stati in grado di superare quota 12 e di riprendere quindi lo status di partito ufficiale nell’assemblea legislativa provinciale. Questo comporta la possibilità di accesso di risorse e visibilità politica durante il Question Period.
L’affluenza. Contro tutte le aspettative, l’affluenza è cresciuta in queste elezioni. Di solito le elezioni invernali sono accompagnate da una scarsa partecipazione popolare, così come la percezione che alla vigilia del voto i giochi fossero praticamente fatti con la vittoria annunciata di Ford. Invece la minaccia dei dazi ha rappresentato una molla per l’elettorato dell’Ontario: i dati ufficiali dell’affluenza parlano di 45,4 per cento degli aventi diritto rispetto al 44 per cento delle scorse elezioni, che si svolsero nel mese di giugno.
Foto: Elections Ontario