Canada

Ottawa, a tappe forzate verso le elezioni anticipate

TORONTO – Brusca accelerata verso il voto anticipato in Canada. Da ieri è finita ufficialmente l’era di Justin Trudeau alla guida del Paese, un decennio caratterizzato da alti e bassi conclusosi con un crollo della popolarità. E da ieri il Canada ha anche un nuovo primo ministro, il vincitore della leadership liberale. Al momento in cui andiamo in stampa non sono stati ancora ufficializzati i dati, anche se è pressoché certa la vittoria di Mark Carney, che diventa primo ministro senza avere un seggio alla Camera e che si prepara a sfidare il leader del Partito Conservatore Pierre Poilievre per la futura guida del Paese.

Ma cosa succederà concretamente nei prossimi giorni? Di certo il nuovo primo ministro dovrà presentare una nuova squadra di governo che dovrà fare fronte alla minaccia rappresentata dai dazi doganali voluti da Trump e rimandati di un altro mese dopo il lungo tira e molla della scorsa settimana. Da un lato Carney potrebbe scegliere di confermare in blocco, con cambiamento di facciata, l’esecutivo che eredita da Trudeau, dall’altro invece potrebbe apportare un robusto rimpasto e dare un’impronta diversa al suo governo.

La prossima data da tenere d’occhio è il 24 marzo, quando è stato stabilito il riavvio dei lavori parlamentari dopo la lunga pausa provocata dalla prorogation richiesta dall’ex primo ministro. Anche in questo caso, tutti gli scenari più probabili portano dritti dritti al voto anticipato. Il Partito Conservatore, infatti, ha già annunciata che è pronta una mozione di sfiducia per il nuovo primo ministro, che sarà appoggiata sicuramente anche dal Blco Quebecois.

Il documento in teoria dovrebbe essere firmato pure dai deputati dell’Ndp, ma nei giorni scorsi abbiamo assistito ai nuovi tentennamenti del leader neodemocratico Jagmeet Singh. Ma a prescindere dalle mosse strategiche dell’opposizione, potrebbe essere lo stesso Carney a forzare la mano e chiedere il voto anticipato alla governatrice generale Mary Simon. I sondaggi, d’altro canto, dopo i terribili numeri degli ultimi 18 mesi, hanno iniziato a sorridere al Partito Liberale, che in meno di venti giorni è tornato ad essere competitivo colmando un distacco superiore ai venti punti percentuali. L’ultima indagine demoscopica, in ordine di tempo, è quella della Ekos che addirittura vede i liberali in vantaggio con i 40,7 per cento delle intenzioni di voto, contro il 35,5 per cento dei conservatori.

Con la tempistica attuale, quindi, le date più probabili per le elezioni anticipate sono due: il 28 aprile o il 5 maggio. Anche se – è utile sottolinearlo – la tabella di marcia del governo potrebbe cambiare nuovamente. La variabile che sta condizionando tutto, compresa anche i rapporti di forza tra i partiti, è ovviamente rappresentata da Donald Trump e dal rischio dei dazi doganali, che potenzialmente potrebbero provocare una recessione in Canada.

Secondo molti analisti, proprio la presenza ingombrante dell’attuale inquilino della Casa Bianca ha avuto un peso rilevante nei sondaggi e potrebbe avere conseguenze significative anche sulle elezioni. I canadesi saranno in sostanza chiamati a fare una scelta: chi può avere tra Carney e Poilievre le maggiori chance di tenere testa al tycoon americano.

More Articles by the Same Author: