TORONTO - A partire da domani Toronto e la Peel Region potranno entrare nella fase 2 unendosi così a quasi tutte le altre regioni dell’Ontario. Un passo in avanti che consente la riapertura di ulteriori attività commerciali e strutture tra le quali i patio dei ristoranti, i parrucchieri, i centri commerciali e le piscine pubbliche.
Unica regione della provincia a rimanere al palo è quella di Windsor-Essex dove è ancora attivo un focolaio di Covid-19 tra lavoratori agricoli migranti.
È questa la decisione annunciata ieri dal premier Doug Ford durante una conferenza stampa tenutasi alla presenza del ministro della Sanità Christine Elliott, del ministro delle Finanze Rod Phillips e del ministro del Lavoro Monte McNaughton.
«L'Ontario sta andando nella giusta direzione perché tutti stanno facendo la loro parte - ha detto Ford - abbiamo intrapreso la strada giusta».
Dalle 12.01 di domani mattina quindi anche Toronto e la Peel Region si uniranno al resto della Gta che è stato autorizzato a passare alla fase 2 il 19 giugno.
Sono stati 161 i nuovi contagi segnalati ieri in Ontario, il numero di casi più basso in un periodo di 24 ore dalla fine di marzo: 36 i nuovi casi registrati a Toronto, 44 quelli nella regione di Peel e 32 in quella di Windsor-Essex.
«Mentre i nostri test continuano ad essere ai massimi storici, il numero di casi è stato il più basso in quasi tre mesi», ha detto Ford. Il premier ha bacchettato il comportamento dei residenti di Windsor, fanalino di coda nel cammino verso la riapertura delle attività nella provincia.
«Gli agricoltori semplicemente non collaborano. Non stanno mandando le persone a sottoporsi al tampone - ha detto Ford a proposito della situazione a Windsor - non è giusto per la gente di Windsor ed Essex, non è giusto per la regione, per le aziende. Mi dispiace per loro. Mi dispiace davvero tanto perché vogliono tornare al lavoro».
Già dalle prime ore del mattino di ieri - ancor prima dell’annuncio di Ford - il sindaco di Toronto John Tory si era detto ottimista riguardo un eventuale via libera che avrebbe potuto rimettere in moto la città.
Nonostante questo ulteriore passo in avanti il primo cittadino della città motore economico del Canada ha ribadito ancora una volta la necessità di rimanere cauti e continuare a seguire le linee guida per l'allontanamento fisico.
«Ci sono state alcune cose che sono successe durante il fine settimana che sono in qualche modo una lezione per noi in termini di cosa non dovremmo fare nella fase 2 - ha detto Tory riferendosi a una festa che si è tenuta a Cherry Beach sabato sera - le persone devono assumersi alcune responsabilità personali». Tory non ha mancato di notare come alcuni giovani siano restii a osservare le norme dettate dal governo e provino un senso di invincibilità.
«Le persone devono capire che se non vogliono assistere a un altro aumento nei casi e di conseguenza ad altre chiusure devono smettere di comportarsi nel modo sbagliato», ha tagliato corto il sindaco.
Intanto anche Quebec, Saskatchewan e Manitoba hanno allentato maggiormente le restrizioni che avevano implementato per rallentare la di¡usione del Covid-19.
Il Quebec, che rappresenta poco più della metà di tutti i casi canadesi di Covid-19, ha dato il via libera a diversi settori, in particolare nella zona di Montreal. Ristoranti, raduni al coperto fino a 10 persone provenienti da tre famiglie, campi diurni, oltre a palestre, arene, cinema, sale per concerti e luoghi di culto possono riaprire in tutta la provincia con una capacità massima di 50 persone per riunioni al coperto.
Nel frattempo il Saskatchewan è passato alla fase 4.1 della sua strategia di riapertura, che consente i campeggi nei parchi nazionali, ma solo su prenotazione.
Ed infine anche il Manitoba si è mosso per allentare maggiormente le sue restrizioni. I ristoranti e i bar non devono più operare a capacità ridotta, tuttavia i tavoli devono essere distanti due metri o avere una barriera fisica tra di loro.
Gli asili infantili e i negozi al dettaglio possono tornare alla capacità normale e le persone che arrivano in Manitoba da altre province occidentali, territori del nord e dall’Ontario nordoccidentale non devono più autoisolarsi per 14 giorni.
Sono inoltre ammessi anche raduni pubblici di grandi dimensioni. Le persone possono ora riempire fino al 30% della capacità di qualsiasi sede purché possano essere divise in gruppi di 50 nei luoghi chiusi o di 100 all'aperto.