TORONTO - E sono quattro. Anche l’Association des enseignantes et des enseignants franco-ontariens (AEFO) ha deciso di intensificare la pressione sul governo Ford e di organizzare scioperi a partire da questa settimana.
Governo contro tutti e quattro i sindacati degli insegnanti della provincia: dopo l’interruzione dei negoziati i 12mila docenti che fanno parte dell’AEFO hanno deciso di iniziare a organizzare scioperi a livello provinciale una volta alla settimana a partire da giovedì. Lo stallo delle trattative ha spinto il sindacato a passare dallo sciopero bianco a quello generale.
«La mancanza di progressi al tavolo dei negoziati ci ha costretti a passare alla ‘fase 3’ - ha detto il presidente dell’AEFO Remi Sabourin - così facendo intendiamo inviare un messaggio al governo Progressive Conservative del premier Doug Ford. Scopo della ‘fase 3’ è quello di comunicare al governo che non possiamo semplicemente continuare a fissarci inutilmente al tavolo delle trattative».
Inizia così oggi un’altra settimana di fuoco con gli insegnanti dell’Ontario Secondary School Teachers’ Federation (OSSTF) e l’Elementary Teachers’ Federation of Ontario (ETFO) che hanno già stilato la loro tabella di marcia: oggi, per esempio, per quel che concerne le scuole elementari pubbliche rimarranno chiuse quelle dei provveditorati di Durham ed Halton mentre domani lo sciopero interesserà tutti gli 83mila maestri in ogni angolo della provincia.
Mercoledì non saranno nelle aule i docenti delle scuole pubbliche elementari di Toronto, giovedì invece a quelli delle scuole elementari dei provveditorati di Peel e di York, si uniranno i professori delle scuole superiori pubbliche di Peel.
Sempre giovedì incroceranno le braccia gli insegnanti aderenti all’AEFO. Nessuna manifestazione è invece in programma venerdì, PA Day (professional activity day) ovvero giorno in cui gli studenti non vanno a scuola e gli insegnanti si dedicano ad attività di aggiornamento inerenti la loro professione.
Tutti e quattro i principali sindacati degli insegnanti sono senza contratto dal 31 agosto sono al momento impegnati in una qualche forma di azione lavorativa. L’impossibilità di raggiungere un accordo data dalla distanza incolmabile tra le parti ha portato all’interruzione dei negoziati: anche quelli dell’ETFO, che la scorsa settimana facevano ben sperare, sono finiti senza un nulla di fatto dopo tre giorni.
Nei giorni scorsi il premier Ford ha detto “la mia pazienza e quella dei genitori sta per finire” ma non ha dato alcuna indicazione circa un’azione di precettazione da parte del governo che costringerebbe gli insegnanti a tornare nelle loro classi. L’incertezza continua a regnare.