TORONTO - Sono tornati ancora una volta al tavolo dei negoziati i rappresentanti sindacali degli insegnanti cattolici dell’Ontario. Un altro tentativo per raggiungere un accordo con il governo e scongiurare tutti gli scioperi a venire.
Non sembra però riporre molte speranze nel raggiungimento di una intesa l’Ontario English Catholic Teachers’ Association (OECTA) che rappresenta oltre 43mila insegnanti in tutta la provincia: nonostante il riavvio delle trattative è stata annunciata la tabella di marcia per quel che concerne le serrate della prossima settimana.
A scioperare lunedì 24 febbraio, nella Greater Toronto Area, saranno le scuole cattoliche di Toronto, il giorno seguente quelle di Durham, giovedì quelle di Dufferin-Peel, le scuole dei provveditorati di York e Hamilton-Wentworth venerdì.
Le scuole cattoliche di Toronto rimarranno in pratica chiuse sia venerdì 21 febbraio che il lunedì seguente. Venerdì infatti è stato indetto da tutti e quattro i maggiori sindacati del settore - Ontario English Catholic Teachers’ Association (OECTA) Elementary Teachers’ Federation of Ontario (ETFO), Ontario Secondary School Teachers’ Federation (OSSTF), Association des Enseignantes et des enseignantes franco-ontariens (AEFO) - uno sciopero di portata provinciale.
Circa duecentomila i docenti che si asterranno dall’insegnamento e oltre due milioni gli studenti che rimarranno a casa. L’escalation, hanno detto all’unisono i presidenti dei sindacati , si prefigge lo scopo di fare pressione sul governo Ford.
Ieri sono ripresi i lavori parlamentari a Queen’s Park e, come previsto, Ford è stato attaccato dall’opposizione che chiede di affrontare in tempi brevi la crisi nella scuola.
La leader dell’NDP Andrea Horwath ha chiesto espressamente al premier di revocare l’incarico assegnato a Lecce - ministro della Pubblica Istruzione - perché il lavoro fatto finora non è stato produttivo se si considera che quattro sindacati stanno battagliando contro il governo per il rinnovo del contratto di lavoro.
«È uno dei miei ministri migliori», è stata la secca risposta di Ford.
Intanto dal sondaggio condotto dal Toronto District School Board risulta che, contrariamente a quanto sostiene il ministro Lecce, la stragrande maggioranza delle persone interpellate non sostengono il piano della provincia di introdurre corsi obbligatori di e-learning per gli studenti delle scuole superiori.
A dirsi contrario è stato l’87% degli studenti, l’81% dei genitori e il 97% degli insegnanti.
In una lettera al Ministro della Pubblica Istruzione, il presidente del TDSB Robin Pilkey ha implorato il ministero di ascoltare le preoccupazioni di studenti, genitori e insegnanti.
Al momento sia il governo che i sindacati rimangono arroccati sulle proprie posizioni. E gli scioperi continuano.