Docenti cattolici all’attacco: sciopero martedì

di Mariella Policheni del 29 January 2020

TORONTO - Gli insegnanti cattolici dell’Ontario tornano all’attacco. Dopo lo sciopero di martedì scorso sono pronti ad incrociare le braccia il 4 febbraio, due giorni prima della serrata degli insegnanti delle scuole elementari pubbliche.

L’annuncio, giunto ieri mattina, è andato a infittire il calendario dei prossimi scioperi a rotazione - questa settimana e la prossima - della Elementary Teachers’Federation of Ontario (ETFO).

Oggi è stata la volta dei provveditorati di Kawartha Pine Ridge, Hastings-Prince Edward, Upper Grand, Moosonee e Moose Factory Island.

Ieri l’ETFO ha annunciato di aver “accettato la richiesta del mediatore di tornare oggi al tavolo dei negoziati.

L’Ontario Secondary School Teachers’ Federation (OSSTF) ha invece deciso di sospendere i suoi scioperi a rotazione per permettere il regolare svolgimento degli esami agli studenti.

Intanto le scuole elementari pubbliche della provincia continuano a rimanere chiuse a rotazione: il turno dei provveditorati di Toronto e di York sarà il 7 febbraio.

“Sappiamo che i residenti della provincia sono sempre più irritati da questi negoziati. Francamente, condividiamo la loro frustrazione - ha detto la presidente dell’Ontario English Catholic Teachers Association (OECTA) Liz Stuart in un comunicato stampa che annunciava l’escalation dell’azione lavorativa - ma non possiamo permettere a questo governo di logorarci tutti e costringerci ad accettare i suoi tagli devastanti. Le conseguenze a lungo termine per le nostre scuole e i nostri studenti sono semplicemente inaccettabili. Gli scioperi sono duri per tutti, ma è un sacrificio che dobbiamo fare per mostrare al governo che non ci facciamo intimidire e ci sforziamo di proteggere ciò che abbiamo costruito lavorando duramente”.

Il Ministro della Pubblica Istruzione Stephen Lecce ha precedentemente accusato i sindacati di intensificare senza motivo le astensioni dal lavoro a spese degli studenti.

Da parte loro, i sindacati hanno affermato di lottare contro i tagli del governo che mettono a rischio il sistema dell’Istruzione, compresi i cambiamenti nella dimensione delle classi. “Stiamo già assistendo a classi sovraffollate, la possibilità di scegliere i corsi è fortemente ridotta e il supporto per gli studenti vulnerabili non esiste. Quale opzione abbiamo noi insegnanti se non fare tutto ciò che è in nostro potere per impedire al governo di peggiorare le cose?”, ha detto la Stuart.

E mentre l’OECTA non si è più seduta al tavolo dei negoziati dal 9 gennaio il governo al momento tace.

Nei giorni scorsi però il premier ha ribadito le sue condizioni nelle quali rientra anche l’aumento di stipendio del solo 1%. Di precettazione non se ne parla ancora ma la situazione di stallo e di caos fa pensare che possa arrivare presto.

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