TORONTO - A partire da oggi, tutte le "attività ed i servizi non essenziali" in Ontario chiudono i battenti per effetto della decisione presa ieri dal governo provinciale, a guida di Doug Ford e lo rimarranno almeno per le prossime due settimane. Si tratta dell’ennesimo giro di vite, da parte dell’amministrazione provinciale, esercitato con l’obiettivo di evitare una ulteriore diffusione della pandemia del pericoloso virus polmonare Covid-19. Lo ha annunciato ieri lo stesso premier, nel corso della quotidiana conferenza stampa svoltasi a Queen’s Park.
Riferendosi a tutte le attività commerciali non essenziali, Ford ha chiarito che "se non chiuderanno, ci saranno per loro conseguenze" aggiungendo che "le forze dell’ordine procederanno di conseguenza" in caso di violazione della nuova ordinanza di chiusura.
Ford ha precisato che i negozi di generi alimentari rimarranno aperti e che "il cibo rimarrà sugli scaffali", così come continueranno ad essere aperte al pubblico anche le farmacie. La stretta sui servizi e le attività non essenziali inizierà alle 11.59 di questa sera e durerà per le prossime due settimane.
Così come aveva già fatto poche ore prima il primo ministro Trudeau - dal Rideau Cottage, dove si trova in autoisolamento - anche il premier Ford ha chiesto a tutti gli abitanti dell’Ontario di "rimanere a casa, ove possibile, e di non uscire se non assolutamente necessario". Ai cosiddetti snowbirds, ossia quelle migliaia e migliaia di anziani canadesi che si recano in Florida o altrove, durante la stagione invernale, e che sono ora di rientro in Ontario, Ford ha chiesto - come già fatto dalle autorità sanitarie provinciali - di "mettersi in autoisolamento domiciliare per due settimane" e di "non uscire di casa nemmeno per fare la spesa".
Ad una domanda sulla possibile riapertura delle scuole, Ford ha inoltre precisato che "il 6 aprile gli alunni non torneranno in classe" facendo presagire che la sospensione delle lezioni proseguirà ancora a lungo, sino a data da destinare.
Il premier, rispondendo ad un quesito sul perché i cantieri edili rimangano tuttora aperti, ha fatto un diretto riferimento al nuovo ospedale di Vaughan - il Mackenzie Vaughan Hospital, in fase di costruzione tra Jane Street e Major Mackenzie Drive - sottolineando che "dev’essere fatto di tutto per proseguire i lavori e completare, al più presto possibile, la sua realizzazione".