Canada

Oggi Mark Carney presenta il governo: ci saranno anche ministri italiani?

OTTAWA – A distanza di nemmeno due mesi dalla formazione del suo primo governo, oggi Mark Carney farà il bis, presentando la sua nuova squadra nella cerimonia di giuramento presieduta dalla Governatrice Generale Mary Simon, in programma a Rideau Hall, a partire dalle ore 10.30 di stamani.

C’è grande curiosità intorno all’evento: ci si chiede, infatti, se il primo ministro eletto dai cittadini farà scelte diverse dal primo ministro scelto dai Liberali come loro leader dopo il passo indietro di Justin Trudeau. La persona è la stessa, Mark Carney, ma due mesi fa aveva in qualche modo l’obbligo di garantire una certa continuità per traghettare il Paese alle elezioni e quindi aveva “pescato” anche fra i ministri uscenti; adesso, il mandato gli è stato conferito dagli elettori e questo gli dovrebbe garantire una maggiore liberta d’azione, fermi restando i “paletti” che dovrà inevitabilmente rispettare, come il bilanciamento geografico e quello di genere.

Per quanto riguarda quest’ultimo, Carney aveva promesso di mantenere la parità nella scelta dei candidati liberali alla House of Commons: bisognerà vedere se intende estenderla oltre la sua selezione pre-elettorale.

C’è poi l’equilibrio geografico: Carney dovrà cercare di dare rappresentanza ad ogni area del Canada. Allo stesso tempo, non potrà non tener conto delle competenze, per cercar di formare una squadra di alto profilo.

E poi, ancora, c’è la questione etnica: le comunità rappresentate nella House of Commons sono tante e Carney dovrà darne una sintesi nel suo Consiglio dei Ministri. E qui entrano in gioco, fra tutti gli altri, anche gli italiani, sempre ben rappresentati in Parlamento. A questo giro gli eletti italocanadesi sono in tutto tredici, dei quali ben sei nelle fila del Partito Liberale: tre sono “outsider” (Vince Gasparro, Giovanna Mingarelli e John Zerucelli, eletti in Ontario) e tre sono figure di grande esperienza (Angelo Iacono, Francis Scarpaleggia e Patricia Lattanzio, eletti in Quebec). Carney sceglierà uno di loro? Di certo, dovrà tenere conto del peso che la comunità italiana ha sempre avuto, e continua ad avere, in Canada.

Altri gruppi etnici potrebbero rivendicare “un posto al sole”, come i Nativi che hanno raggiunto lo storico traguardo di dodici deputati eletti. E gli esempi potrebbero continuare.

Tra gli altri liberali, secondo l’analisi fatta nei giorni scorsi da CTV, da tenere d’occhio ci sono: l’ex sindaco di Vancouver Gregor Robertson, Corey Hogan di Calgary, l’ex ministro del Saskatchewan Buckley Belanger, l’ex conduttore radiofonico Evan Solomon e l’ingegnere e sopravvissuta alla strage dell’École Polytechnique Nathalie Provost. Si vocifera anche di: l’ex CEO di IBM Canada Claude Guay, l’economista di Trois-Rivières Caroline Desrochers, l’ex ministro delle Finanze del Quebec Carlos Leitão e Tim Hodgson, ex CEO di Goldman Sachs ed ex consigliere di Carney presso la Banca del Canada. Infine, tra i veterani: il ministro del Commercio Internazionale, Dominic LeBlanc; il ministro degli Affari Esteri, Melanie Joly; il ministro delle Finanze, Francois-Philippe Champagne; il ministro dell’Industria, Anita Anand; il ministro dei Trasporti e del Commercio Interno, Chrystia Freeland; il ministro della Cultura Canadese, Steven Guilbeault.

“Mi sono impegnato per un gabinetto efficiente, un gabinetto concentrato”, ha dichiarato Carney ai giornalisti a Ottawa la scorsa settimana. E ne avrà bisogno, viste le sfide che lo attendono.

In alto, il primo ministro Mark Carney (foto: Twitter X- @MarkJCarney)

Le ultime indiscrezioni danno alcuni ‘big’ fuori dalla squadra

OTTAWA — Nomi eccellenti fuori dalla squadra, e scarsa rappresentanza per la città più importante del Paese: Toronto. È quanto sembra emergere dalle ultime indiscrezioni relative alla formazione della squadra di governo che il primo ministro Mark Carney presenterà stamani.

Partiamo dagli esclusi eccellenti: a quanto pare, resterebbero fuori dal Consiglio dei Ministri ben tre nomi “pesanti” di Toronto come Chrystia Freeland, Bill Blair e Nate Erskine-Smith. Restando a Toronto, entrerebbero invece nell’esecutivo Evan Soloman (come ministro dei Pubblici Servizi), Ali Ehsassi (come Government House Leader) e Gary Anandasangaree (come ministro della Giustizia). A rappresentare l’Ontario si aggiungerebbero Anita Anand (Innovazione, Industria e Scienza), David McGuinty (Pubblica Sicurezza) e Rechie Valdez (in un Ministero da determinare).

Gli altri esclusi eccellenti dal Consiglio dei Ministri di Mark Carney sarebbero Patty Hajdu, Terry Duguid e Ginette Petitpas Taylor.

Vediamo invece quelli dati per sicuri con i relativi dicasteri: Dominic LeBlanc (Affari Intergovernativi e Commercio Internazionale), Melanie Joly (Affari Esteri e Sviluppo Internazionale), Francois-Philippe Champagne (Finanze), Tim Hodgson (Risorse Naturali), Steven Guilbeault (Cultura Canadese e Parchi), Jonathan Wilkinson (PacifiCan), Mandy Gull (Servizi Indigeni), Buckley Belanger (Praterie), Sean Casey (Veterani), Rebecca Chartrand (Affari del Nord).

Dovrebbero avere un ministero (ma non è sicuro quale) anche: Jill McKnight, Viviane Lapointe, Corey Hogan, Nathalie Provost, Steven MacKinnon, Gregor Robertson, Stephanie McLean, Rachel Bendayan, Carlos Leitao, Joanne Thompson, Arielle Kayabaga, Kody Blois ed Emma Harrison.

Dunque, secondo questa previsione, circolata ieri pomeriggio, non ci sarebbe nessun italocanadese. Rientrerebbe però come senatore David Lametti, in Senato in quota liberale.

More Articles by the Same Author: