Coronavirus: in un giorno 242 morti e 14mila casi

di Giorgio Mitolo del 14 February 2020

TORONTO - I nuovi casi confermati ieri dalle autorità dello Hubei - la regione cinese, epicentro del contagio - sono improvvisamente schizzati a 14.840, rispetto ai 1.600 del giorno precedente, di gran lunga il balzo più alto dall’inizio della crisi sanitaria, portando il totale a quasi 50 mila. Mentre i decessi sono più che raddoppiati in un solo giorno, da 94 a 242, portando il totale a 1.310.

Alla base di questa impennata - hanno precisato le stesse autorità sanitarie dello Hubei - ci sarebbe un cambiamento nei criteri di valutazione dei malati. Se prima solo i pazienti positivi ’in laboratorio’ al test con il tampone venivano conteggiati come ’confermati’, ora è sufficiente una diagnosi clinica - cioè fatta in ospedale, con una lastra al torace - se la stessa rivela delle lesioni tipiche di una polmonite.

A Wuhan e nello Hubei, dove gli ospedali e i medici sono sotto una drammatica pressione, il personale sanitario ha avuto finora enormi difficoltà a testare velocemente tutti i casi sospetti, per l’enorme numero di pazienti, per la scarsità di kit e perché in diversi casi il tampone si è anche rivelato poco affidabile, rilevando l’infezione solo dopo diversi prelievi.

Continua intanto ad aggravarsi intanto il bilancio dell’epidemia a bordo della nave da crociera Diamond Princess, tenuta in quarantena nel porto di Yokohama, in Giappone. Nella giornata di ieri, le autorità sanitarie locali hanno rilevato 44 nuovi casi presenti sulla nave, che portano il totale di passeggeri contagiati a 218 (dodici dei quali canadesi, ndr) sui 3500 a bordo, mentre sembra stiano bene tutti i 35 italiani a bordo. Le procedure di test da parte delle autorità nipponiche procedono molto lentamente, facendo temere che i contagi reali siano molti di più.

Nel frattempo, il ministro degli esteri Francois-Philippe Champagne ha ieri confermato che sono 279 i cittadini canadesi presenti a bordo dell’altra nave da crociera, la MS Westerdam, che dopo diversi giorni di girovagare in mare aperto è stata finalmente fatta attraccare nel porto di Sihanoukville, in Cambogia. A bordo della nave ci sono 1.455 passeggeri e 802 membri d’equipaggio, ma nessuno sarebbe sino ad ora risultato positivo ai test sul Covid-19.

Prosegue intanto la quarantena per i 397 canadesi che si trovano ora alla base militare CFB di Trenton, in Ontario, rientrati dalla Cina grazie al ponte aereo predisposto dal governo di Ottawa.

Stessa procedura viene seguita, in Italia, per i 56 italiani anch’essi rientrati in patria - provenienti da Wuhan - ed ora residenti nella cittadella militare della Cecchignola, a Roma. Ed in queste ore la Farnesina sta predisponendo il rientro in Italia anche di Niccolò, il 17enne di Grado che era rimasto bloccato a Wuhan - senza potersi imbarcare sull’aereo, assieme agli altri italiani - poichè manifestava una febbriciattola poi rivelatasi innocua.

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