Cultura

‘Madly’ di Genovese, un film che legge la mente

TORONTO – Paolo Genovese sta facendo girare la testa con il suo ultimo film Madly, distribuito da Rai Cinema International, attualmente in proiezione di prova all’European Film Market in Germania. Il talento di sceneggiatore/regista di Genovese ha ottenuto per la prima volta consensi internazionali con il suo film drammatico da record Perfetti sconosciuti (2016), in cui gli ospiti di una cena accettano di condividere ad alta voce tutti i messaggi e le chiamate in arrivo. Un avvertimento per chi lo guarda per la prima volta: non guardatelo con la vostra dolce metà a meno che non siate disposti a consegnare il vostro telefono.

Ma perché è stato così popolare? Perfetti sconosciuti ha centrato lo spirito del tempo degli anni 2010, un periodo caratterizzato dallimpossessamento della nostra vita quotidiana da parte degli smartphone. I nostri dispositivi Blackberry, iPhone e Samsung hanno creato nascondigli digitali, lasciando il posto ai social media le cui piattaforme hanno contribuito a lanciare molte doppie vite. Il film del 2016 di Genovese era così avvincente e riconoscibile che è stato rifatto 24 volte in tutto il mondo, un record mondiale Guinness.

Eppure, quasi un decennio dopo la sua uscita, il mercato americano si è visto negare un remake da Hollywood. Il motivo? Harvey Weinstein, che si vociferava avesse partecipato alla proiezione del film a Tribeca nel 2016, ha acquistato i diritti in lingua inglese nel 2017. Nel giro di pochi mesi, tuttavia, la Weinstein Company ha fatto il suo famigerato tuffo nel vuoto con accuse penali mosse contro Harvey. Perfetti sconosciuti, un film sulle ricadute di segreti svelati, è stato acquistato e inavvertitamente seppellito da un uomo i cui segreti avrebbero cambiato per sempre l’industria.

Genovese su Perfetti sconosciuti: “Con questo film, l’idea era di delineare quella vita segreta che non possiamo confessare. Fino a 20 anni fa, i nostri segreti erano tenuti dentro di noi. Oggi, sono sepolti nei nostri telefoni cellulari, che sono diventati un po’ come le nostre scatole nere”. Il suo nuovo film Madly ha un tono simile. La storia si svolge in un appartamento nel corso di una notte, un appuntamento tra un uomo e una donna: Piero e Lara (Edoardo Leo e Pilar Fogliati). L’amo: i loro frenetici pensieri interiori vengono esternati attraverso altri personaggi.

Ricordando il film d’animazione Inside Out (2015), in cui le emozioni di una bambina sono personificate da cinque personaggi nella sua sala di controllo mentale, i nervosi frequentatori di Madly hanno i loro pensieri segreti recitati da personaggi designati in un’altra stanza. Le voci di Piero includono il romantico Romeo (Maurizio Lastrico), il seducente Eros (Claudio Santamaria), il disilluso Valium (Rocco Papaleo) e il razionale Professore (Marco Giallini). Le voci di Lara sono rappresentate dalla sognatrice Giulietta (Vittoria Puccini), dall’istintiva Trilli (Emanuela Fanelli), dalla disordinata Scheggia (Maria Chiara Giannetta) e dalla femminista (Claudia Pandolfi).

Pur condividendo alcuni elementi comuni con Inside Out, Genovese ha chiarito che l’idea di Madly risale al 1999, quando collaborava con il regista Luca Miniero per uno spot pubblicitario della Rai. In ogni caso, il film, con cui è facile identificarsi, sembra destinato al successo al botteghino e, con un pizzico di fortuna, forse anche a un altro record.

Nelle foto: una scena di Perfetti sconosciuti  (per gentile concessione di Medusa Film e Lotus Production) ed una scena di Madly (per gentile concessione di Rai Cinema e Lotus Production)   

Massimo Volpe, autore di questo articolo, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix

 

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