TORONTO – “Ogni bambino merita di godere di una buona salute fisica e mentale e dell’opportunità di sviluppare le proprie capacità e abilità, ma quando si parla di benessere di bambini e ragazzi, il Canada ottiene a malapena la sufficienza”: a dirlo è l’UNICEF, nel rapporto “Report Card 19”, dove il numero 19 è proprio la posizione del Canada in una classifica di 36 Paesi, quindi ben al di sotto del livello più alto previsto per una delle Nazioni più ricche del mondo (l’Italia è al 9° posto).
“Paesi con una ricchezza inferiore al Canada, come Portogallo e Spagna, hanno mostrato risultati migliori – si legge nel rapporto – in termini di benessere infantile, classificandosi rispettivamente al 4° e 7° posto. Paesi Bassi, Danimarca e Francia hanno raggiunto la vetta della classifica, salendo sul podio. Come Paese del G7, il Canada potrebbe essere un leader mondiale nella creazione delle migliori condizioni per i bambini. Invece, si trova a metà classifica e non riesce ad impressionare”. Il rapporto dell’UNICEF – potete leggerne una versione “summary” qui – valuta le prestazioni dei Paesi sulla base di indicatori chiave del benessere di bambini e giovani: questi indicatori includono la soddisfazione di vita, i tassi di suicidio tra gli adolescenti, la mortalità infantile, i tassi di sovrappeso e le competenze accademiche e sociali, e raggruppa queste misure in tre aree principali della vita: benessere mentale, salute fisica e sviluppo delle competenze.
“Le prestazioni del Canada sono inferiori a quelle della maggior parte dei Paesi pari nella maggior parte degli aspetti della vita dei bambini. Tra i sei indicatori del benessere dei bambini, il Canada si classifica tra i primi 12 solo in uno: le competenze accademiche, per le quali occupa il 6° posto (in questo caso su 42). Ma anche questo punto di forza – avvert l’UNICEF – rischia di esaurirsi: i punteggi in lettura e matematica sono diminuiti in Canada negli ultimi anni e ben un terzo dei bambini si attesta al di sotto del livello di competenza accademica, senza alcun progresso nell’arco di cinque anni”.
Inoltre, Il Canada si colloca quasi in fondo alla classifica in tre dei sei indicatori: suicidio tra gli adolescenti (33° su 42: il suicidio rimane una delle principali cause di morte tra gli adolescenti ed il tasso in Canada è ancora più alto che nella maggior parte degli altri Paesi); mortalità infantile (25° su 43: solo i Paesi dell’Europa orientale hanno tassi di mortalità infantile più elevati rispetto a Canada, Nuova Zelanda e Stati Uniti); competenze sociali (28° su 41). Del resto, sempre secondo il rapporto, “un bambino su cinque in Canada è vittima di bullismo frequente, uno su cinque è solo, un quarto non acquisisce le competenze sociali necessarie per la vita e più di uno su quattro è sovrappeso”.
Il rapporto dell’UNICEF dò anche alcune ndicazioni su come migliorare la situazione, sollecitando tutti i livelli di governo ad adottare misure che includano: il raddoppio dell’assegno di invalidità infantile; un maggiore accesso alle prestazioni di reddito ed ai congedi parentali per la cura dei neonati; un’istruzione inclusiva che inizi con l’accesso a servizi di apprendimento precoce ed assistenza all’infanzia di qualità e accessibili e termini con l’acquisizione delle competenze sociali ed accademiche necessarie per la vita; l’accesso a cibo sano a scuola, ogni giorno, ampliando gli investimenti esistenti; la promozione di un ambiente sano e sicuro per i bambini in tutti gli aspetti, inclusa la protezione dal marketing, dai danni digitali, dagli infortuni e dalle vittimizzazioni e dai cambiamenti climatici; l’accesso facile a cure preventive e tempestive per la salute mentale e fisica.
“I bambini hanno una sola possibilità di vivere l’infanzia, la fase più delicata dello sviluppo umano: pagheranno il prezzo più alto se le nostre politiche non daranno priorità al loro benessere. Il governo appena eletto – conclude l’IUNICEF – ha l’opportunità di mettere i bambini al centro dell’agenda politica”.
Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay
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