Proseguiamo la pubblicazione degli articoli dedicati all’immigrazione italiana in Canada, che prendono spunto dalla storia degli oggetti che gli emigrati hanno portato con sé nel viaggio dal Belpaese alla nuova terra. L’iniziativa rientra nel progetto “Narrarsi altrove, viaggio tra i cimeli e i luoghi dell’anima” della poetessa Anna Ciardullo Villapiana e della docente Stella Paola, con la collaborazione di Gabriel Niccoli, professore emerito dell’Università di Waterloo e membro del consiglio di amministrazione dell’Italian-Canadian Archives Project (ICAP), network nazionale sotto i cui auspici opera il suddetto studio poetico.
WATERLOO - Le carte napoletane sono state comprate a Cosenza da Pina Ciardullo nel 2013, durante uno dei suoi viaggi di ritorno, e quando suo figlio Daniel andò a vivere a Heidelberg, lasciando la sua casa paterna di Kitchener, nel 2015, sua madre Pina gliene fece dono.
Entrambi i genitori di Daniel Villapiana sono di origine italiana, così come lo erano sia i suoi nonni materni, Maria ed Eugenio, vissuti in Italia, sia i nonni paterni, Vincenzo e Adelina, che si trasferirono a Waterloo nel 1967.
Pina emigrò nel 1978 dopo essersi sposata con Antonino il quale ha sempre vissuto con i suoi genitori, a Waterloo e poi a Kitchener, dall’età di 17 anni. Entrambi calabresi, lei viveva a Laurignano, lui a Rende, in provincia di Cosenza. In uno dei suoi viaggi di ritorno Antonino cercava una brava ragazza da prendere in moglie e, su suggerimento di sua sorella Trieste, si recò a casa Ciardullo, una famiglia di cultura contadina con una forte presenza femminile nota nel paese per onestà, generosità e affabilità. Antonino fu attratto da Pina, ma non glielo disse subito, non si fermò neppure ad incontrarla o a scambiare due parole con lei.
Ripartì lasciando a sua sorella Trieste il compito di chiedere la mano di Pina con uno scambio di fotografie. Pina decise di andare con suo padre a Toronto, in vacanza, per vedere il posto e decidere se dover passare lì il resto della sua vita, oppure tornare a casa.
Pina si innamorò delle pianure canadesi e del suo corteggiatore. Il 16 Dicembre dello stesso anno, 1978, Pina e Antonino si sposarono.
Furono numerosi i viaggi di ritorno in Calabria di Pina con i suoi figli. Antonino, proprietario di una fabbrica di metallo, viaggiava spesso in Canada, ma non sempre aveva tempo di accompagnare sua moglie in Italia.
Le carte napoletane divennero presto l'emblema delle vacanze italiane. Sono innumerevoli i ricordi di Daniel legati attorno ad un tavolo a giocare a scopa e briscola con i nonni e con gli zii italiani, ma anche in Canada, con i fratelli, e con gli zii italocanadesi. Daniel insegnò persino alla sua fidanzata rumena, Raluca, a giocare a carte per non perdere l’abitudine che ormai nella sua mente era diventata una tradizione fatta anche di parole poco ortodosse e non poco colorite che rendevano il gioco più affascinante e divertente, grazie anche alle svariate espressioni in dialetto calabrese che sono rimaste impresse nella sua memoria. Il nonno Eugenio soleva coinvolgere tutti nel gioco, e da quando è venuto a mancare nessuno, in famiglia, osa giocare a carte.
Daniel (nella foto sopra) sin da bambino ha varcato l’oceano numerose volte, ma dopo la morte del nonno non è più tornato. “Sarà dura trovare un posto vuoto a tavola e una casa cambiata nonostante siano tanti i ricordi che fanno risuonare le stanze delle sue perle di saggezza popolare che, tradotte in lingua inglese, acquistano un suono e un senso particolare”, ha detto Daniel.
Fu proprio nonno Eugenio a raccontare a Daniel le storie di Jugale, un personaggio della fantasia popolare che non rappresenta una maschera calabrese, ma un tipo eccentrico, geniale, ingenuo, strambo che fa cose inaspettate e fa ridere e pensare al tempo stesso. Per non parlare delle storie che nonno Eugenio soleva raccontare ai nipoti, storie di vita vissuta di una persona particolarmente coraggiosa, forte e simpatica, che amava salire sui pini loricati della Sila, che cadeva nel fiume, si perdeva spesso, scherzava con i preti e le suore, ed era animato da una forte fede in Dio.
Eugenio accoglieva tutti con un sorriso o uno sguardo accigliato. Una persona simpatica e speciale. Mischiando le carte Daniel sente i suoni della sua infanzia e adolescenza; dopotutto, come cantava Nada, “la vita è un gioco, mischia le carte, ride chi vince, chi perde piange, ma la partita è solo una, nella vita ci vuole fortuna, una rivincita non ci sarà”. Non ci saranno altre partite a carte con suo padre, morto recentemente, né con suo nonno.
Nessuna rivincita, ma un vortice di coppe e di denari ruota insieme ai re e ai fanti dei suoi ricordi più belli.
Anna Ciardullo Villapiana
Ed ecco la poesia di Anna Ciardullo Villapiana, ispirata dalla storia di Daniel Villapiana e della sua famiglia.
Mischio le carte
conto i ricordi
vengono fuori per caso.
La donna di spada è mia madre, danza
col fante di denari
attorno al re di coppe
coppe che si riempiono di vino e di parole
traboccano di sole
e sere di estati italiane
Si alternano bocche a mani
gesti a parole
l’istinto ha il sapore di un sorriso
conto allora le carte, mischio i ricordi
E ti trovo con la tua felicità accigliata
raccolta nel blu dei tuoi occhi
attorno a quel tavolo
su quella sedia
che adesso si riempie dell’assenza di te.
Anna, Stella e Gabriel: tre prof alla ricerca delle radici italiane
TORONTO - Le professoresse Anna Ciardullo Villapiana e Stella Gualtieri Paola stanno lavorando con entusiasmo e passione al progetto fra storia, cultura e poesia che si propone di raccontare, in modo nuovo, le tante vicende che hanno avuto come protagonisti, spesso silenziosi e sconosciuti, i tantissimi connazionali arrivati in Canada dal Belpaese.
Vicende che le due insegnanti conoscono bene, essendo entrambe di origine italiana e residenti in Canada.
Stella, la cui famiglia proviene da Figline Vegliaturo, in provincia di Cosenza, Calabria, è nata in Sault Ste. Marie, Ontario, e vive con suo marito a Waterloo. Insegna alla Resurrection Catholic Secondary School e per lei l'insegnamento è molto più che lavoro. È una vocazione profonda. Si impegna tantissimo ad aiutare gli studenti a scoprire se stessi attraverso qualsiasi curriculum - religione o lingue. Nella scoperta della sua Italianità, Stella si è dedicata allo studio della diaspora proprio come la sua collega e poetessa Anna Ciardullo Villapiana.
Anna, nata a Cosenza dove ha vissuto per circa trent’anni, nel 2003 si è trasferita in Canada dove, sposata, con due figli, ha iniziato la carriera di insegnante di Italiano e di interprete e dove ha potuto coltivare una passione che la accompagna fin dall'adolescenza: quella per la poesia. Qui, infatti, Villapiana ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie “Percorsi Interiori” nel 2007, seguita nel 2015 da “Frammenti di Luce” e nel 2018 da “Al di là del mare, Dialoghi DiVersi”. Stimata socia dell’AICW (Association of Italian Canadian Writers) ha partecipato a molte iniziative e svariate conferenze per la conservazione della lingua e tradizione italiane nella realtà canadese notoriamente multiculturale. È inoltre co-chair della Waterloo Chapter Committee dell’Italian Canadian Archives Project (ICAP), una rete di beneficenza fondata per connettere e coinvolgere comunità, gruppi locali, individui, esperti e istituzioni pertinenti-come archive e musei- in tutto il Canada al fine di preservare e rendere accessibile il patrimonio italocanadese.
E proprio questo suo percorso nell'Italianità l'ha portata a elaborare, insieme a Stella, con la collaborazione del professor Gabriel Niccoli dell’Università di Waterloo e membro del consiglio di amministrazione dell’ICAP, il progetto in questione che, come si era detto in precedenza, trova adesso spazio nelle pagine del Corriere Canadese: ogni settimana, dunque, il nostro giornale racconta storie di immigrazione dall'Italia, partendo da un oggetto caro a chi è partito, per scelta o necessità, spesso lasciando "pezzi" di cuore nel Belpaese ma a volte portandosene qualcuno con sé.
Da queste storie, Villapiana si è lasciata ispirare per comporre poesie, sia in Italiano che in Inglese, intense ed emozionanti, che pubblicheremo insieme ai racconti degli emigrati.
Qui sotto, il trailer del progetto, realizzato con poesie di Anna Ciardullo Villapiana, letture di Gianluca Lalli e Stella Paola e musiche di Francesco DeGregori, Gianluca Lalli e Juneyt.
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