La lotta alla pandemia

Ontario, riparte la corsa
alla seconda dose di vaccino,
resta nodo Pfizer-Moderna

TORONTO – Riparte la corsa alla seconda dose di vaccino in Ontario. A partire da ieri, dopo le significative aperture della scorsa settimana, sono stati modificati gli standard per poter effettuare la prenotazione: l’obiettivo è riuscire ad aumentare progressivamente il numero di persone completamente immunizzate, alla luce anche della minaccia costituita dalla variante Delta. Dalle 8 di ieri mattina tutti i residenti in Ontario che hanno ricevuto la prima dose di vaccino il 9 maggio o prima di quella data possono di fatto prenotare l’appuntamento per avere la seconda.

Fino a ieri potevano farlo solamente i maggiorenni che risiedono negli hotspot della provincia, quelle zone cioè dell’Ontario dove il contagio di Covid-19 corre più velocemente. Ma questa non è l’unica novità di questa settimana. A partire da domani, ci saranno dei cambiamenti anche per chi vive negli hotspot: in questo caso, la prenotazione potrà essere fatta con il riferimento della prima dose ricevuta il 30 maggio o prima. In particolare, il provvedimento riguarda i residenti di Toronto, Peel Region, Halton, York, Durham, Hamilton, Porcupine, Waterloo, Wellington-Dufferin e Simcoe-Muskoka.

Procede, allo stesso tempo, la vaccinazione anche per coloro che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca: dal 12 giugno scorso hanno la facoltà di prenotare la seconda dose con un intervallo di tempo ridotto da dodici a otto settimane. Contemporaneamente, potranno decidere se ricevere una dose di AstraZeneca oppure optare per un vaccino mRNA, cioè Pfizer o Moderna.

E proprio su questi due vaccini continua il dibattito in Ontario. A causa di un ritardo confermato nel fine settimana nelle consegne del vaccino Pfizer, questa settimana – e forse anche la prossima, ma mancano conferme ufficiali – chi ha ricevuto il vaccino prodotto dal consorzio tedesco-americano avrà, quasi sicuramente, la seconda dose di Moderna.

Secondo le autorità sanitarie i due vaccini sono essenzialmente intercambiabili: si basano cioè sullo stesso principio di attivazione delle difese immunitarie contro il Covid-19. A inizio giugno il NACI – l’ente regolatore canadese che si occupa della valutazione dell’efficacia vaccinale – ha pubblicato alcune raccomandazioni riguardo la seconda dose: è preferibile ricevere l’iniezione di richiamo con lo stesso vaccino, laddove però non ci sia la disponibilità si può andare avanti con un vaccino della stessa famiglia, quella che utilizza il principio mRNA.

Resta da capire ora se i cittadini seguiranno le indicazioni delle autorità sanitarie o se ci sarà, come è ipotizzabile, un possibile scetticismo seguito dalla cancellazione delle prenotazioni.

Nel frattempo, comunque, il governo federale ha confermato che nonostante i ritardi degli ultimi giorni non ci dovrebbero essere ulteriori contrattempi nelle prossime settimane.

La tabella di marcia stilata da Ottawa per la campagna nazionale di immunizzazione contro il Covid-19 dovrebbe essere rispettata. Questa settimana – ha confermato l’esecutivo – saranno consegnate in Canada in tutto 5,2 milioni di dosi: 2,4 milioni arriveranno dalla Pfizer e altre 2,8 milioni da Moderna.

Stando alle stime del governo federale, entro la fine di luglio saranno arrivate nel nostro Paese oltre 66 milioni di dosi dei quattro vaccini approvati da Health Canada – Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson and Johnson – un quantitativo sufficiente per immunizzare tutti i canadesi dai 12 anni in su.

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