Cultura

La febbre del tennis italiano arriva al cinema

TORONTO – Il prossimo film di Pierfrancesco Favino, Il Maestro, sarà distribuito a livello internazionale da Playtime Group, un annuncio arrivato in occasione del Festival di Cannes di quest’anno. La notizia è stata data dopo la proiezione delle prime immagini del film a Cannes, e l’interesse è stato immediato. Sebbene abbia sede a Parigi, Playtime Group ha uffici e partnership nei principali mercati cinematografici: Berlino, Bruxelles, Londra e Monaco.

Anche la tempistica di Il Maestro non è casuale, dato che questo sport in Italia sta vivendo un’impennata di popolarità. Il principale catalizzatore del recente aumento di interesse è la situazione storica degli attuali tennisti italiani. Ci sono undici giocatori italiani nella top 100 ATP, un record italiano. Per non parlare del fatto che il Bel Paese vanta il giocatore più quotato al mondo: Jannik Sinner (altoatesino).

E mentre motorsport, ciclismo, pallavolo e basket si sono a lungo guadagnati il ​​secondo posto in Italia, dietro al calcio, recenti sondaggi indicano che nel 2024 il tennis potrebbe usurparli tutti. Secondo alcune statistiche recenti, il tennis si sta rapidamente avvicinando al secondo posto come sport più seguito in Italia, con quasi il 40% della popolazione che segue le partite e le trasmissioni. Nel 2001, si stimava che nella Penisola ci fossero 129.000 tennisti iscritti, ma oggi questo numero supera il milione.

“Tutti vanno pazzi per il tennis”, afferma Alfredo Tumminello, allenatore del pluripremiato Circolo Tennis Palermo. “In estate, prima dell’inizio dei corsi, ricevo decine di chiamate di genitori che vogliono iscrivere i propri figli. Non solo, la passione dei bambini è stata trasmessa ai genitori. Ci sono centinaia di adulti che accompagnano i figli alle lezioni di tennis e poi chiedono di frequentare i corsi a loro volta. Abbiamo persino aperto un corso gratuito per giocatori over 65.”

Gli italiani sono così appassionati di tennis che hanno assorbito anche un altro sport con racchetta: il padel. Combina tennis, squash e badminton e si gioca in un campo recintato. La crescente popolarità del padel in Italia è forse ancora più sconvolgente dell’ascesa del tennis. Prima del Covid, esistevano appena 100 campi da padel, rispetto ai quasi 8.000 del 2024.

Considerando tutto ciò, non sorprende che il nuovo film di Favino sul tennis, “Il Maestro“, sia stato acquistato prima ancora che fosse completato il montaggio finale. La trama, ambientata nell’Italia del 1989, racconta del tredicenne Felice che “porta sulle spalle le aspettative del padre mentre finalmente si prepara a partecipare ai tornei nazionali di tennis. Mentre sogna una semplice vacanza estiva, si ritrova invece sotto l’ala protettiva dell’ex campione di tennis Raul, un allenatore non tradizionale assunto dal padre”.

Il regista Andrea Di Stefano: “Il Maestro è un omaggio ai mentori che si presentano in modi inaspettati, imperfetti, feriti, ma pieni di cuore. È un viaggio attraverso il dolore della crescita, il potere della guida e la bellezza della connessione umana, per chiunque creda ancora che il mondo possa essere un posto migliore, una lezione alla volta”.

(Immagini per gentile concessione di Playtime Group)  

Massimo Volpe, autore di questo articolo, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix

 

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