TORONTO - "Ci troviamo in una situazione senza precedenti. I soli che possono avere un’idea della distruzione in cui stiamo vivendo sono coloro i quali hanno vissuto la Seconda Guerra Mondiale".
Queste sono le parole adoperate dall’Onorevole Deb Schulte, Ministro federale per gli anziani e parlamentare per il collegio di King-Vaughan, per descrivere - in una intervista esclusiva con il Corriere Canadese - la crisi planetaria che stiamo vivendo a causa della pandemia di Covid-19.
Ministro Schulte, qual è il suo punto di vista su ciò che sta accadendo con questa pandemia?
"Non siamo proprio in guerra, ma in una battaglia difficile. Dobbiamo cambiare il nostro stile di vita ed adattarci velocemente alla nuova situazione. Siamo molto dispiaciuti per ciò che sta accadendo in Italia e la sentiamo a noi molto vicina. Abbiamo molti amici e parenti in Italia e sappiamo quanto stanno soffrendo. Siamo molto preoccupati per ciò che sta accadendo loro. Ma vogliamo ringraziare l’Italia per aver con noi un continuo scambio di informazioni sulla pandemia. Il Primo Ministro Trudeau ha parlato con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, così come il Ministro degli Esteri Champagne sta facendo col suo omologo Di Maio."
Gli anziani sembrano essere i più vulnerabili alla pandemia di Covid-19. Cosa si deve fare per proteggerli?
"Prima di tutto è stato molto importante bloccare le visite non indispensabili alle case di riposo, dove si trovano gli anziani più vulnerabili, anche se questo genera una certa comprensibile ansia nei loro familiari. Stiamo lavorando con tutte le province affinché si trovi un modo alternativo ed efficace per permettere alle famiglie di rimanere in contatto con i loro cari anziani, grazie all’uso della tecnologia - come la telefonia cellulare e le video chat - per essere certi che possano continuare a controllare la loro sicurezza ed il loro stato di salute. Sono stata tutta la settimana al telefono con diversi ministri provinciali per affrontare questo tema delicato e fare in modo che vengano assicurati tutti i servizi agli anziani rimasti isolati e che non siano in grado di ottenere le cose di cui hanno bisogno. Stiamo lavorando per far sì che tutte le case di riposo abbiano più personale diretto alle esigenze degli anziani. Ho ricevuto le telefonate anche di molti gruppi di volontari che sono pronti ad aiutare i nostri anziani, specie per fare la spesa e consegnare loro i prodotti alimentari di cui necessitano. In questo momento dobbiamo tutti rimanere vicini".
Lei cosa suggerisce anché gli anziani siano al sicuro, anche nelle loro case?
"Conosco molti anziani della nostra comunità che guardano i bambini e si prendono cura dei nipotini, per aiutare le loro famiglie. Ma credo che tutti debbano rendersi conto di quali maggiori rischi di salute corrano gli anziani, con questa pandemia di Covid-19, poiché - anche se oggi godono di buona salute - in realtà sono più vulnerabili agli attacchi di questa grave malattia polmonare. Dobbiamo essere sicuri che tutti capiscano - in questa difficile situazione in cui ci troviamo - che gli anziani debbano rimanere nelle loro case e ricevano un minor numero possibile di visite e non si espongano alle possibilità di contagio. Dobbiamo fare tutto il possibile per essere certi che i nostri anziani non si avvicinino troppo a familiari, parenti o semplici conoscenti che abbiano una vita sociale o lavorativa troppo intensa nella comunità, sempre per evitare che vengano involontariamente contagiati. Gli anziani dovrebbero evitare luoghi affollati ed in cui ci siano troppe persone, o di uscire di casa specie nelle ore di punta. Gli italiani sono molto socievoli, aperti ed espressivi e tendono ad abbracciare spesso i loro familiari e conoscenti, a dare il ’doppio bacio’ sulla guancia, ma credo che nella situazione in cui ci troviamo debbano fare un passo indietro ed essere più accorti. È per loro consigliabile oggi salutare con un cenno della mano, a distanza di sicurezza, anche se per loro sembra una forzatura poco naturale. Lo dobbiamo fare per proteggere la loro salute."
Molti anziani vivono con la pensione minima. Cosa si può fare per aiutarli?
"Non ci sono cambiamenti né per la Old Age Security, né per il Canada Pension Plan, possono stare tranquilli. I soli che potranno incontrare qualche difficoltà sono quelli sottoposti al ritiro obbligatorio dagli RR’s e quelli che ritirano denaro dai loro RRSP e che li vedono ridursi a causa del brusco calo delle Borse e del mercato azionario. Il nostro governo federale ha appena annunciato la riduzione del 25% del ritiro obbligatorio dagli RRSP, cercando di aiutare coloro i quali non sono costretti a ritirarli, se possono farlo. Abbiamo inoltre stanziato un pacchetto comprensivo da 27 miliardi di dollari per fare in modo che le famiglie ed i membri più anziani della nostra società continuino ad avere tutto ciò di cui hanno bisogno in questi tempi molto difficili".