Immigrazione

Italiani in Canada: Calabria,
Lazio e Campania sul podio

TORONTO – Quasi 143mila italiani risiedono in Canada: Calabria, Lazio e Campania sono le regioni più rappresentate. A rivelarlo è il Rapporto Migrantes, uno strumento prezioso che ogni anno analizza il fenomeno migratorio italiano e che studia, Nazione per Nazione, le principali tendenze che caratterizzano l’immigrazione e l’emigrazione dal Belpaese. I dati presenti nello studio sono relativi agli italiani ancora in possesso di cittadinanza e che sono iscritti all’Aire, l’Anagrafe Italiani residenti all’estero. Dai dati di StatsCan sappiamo che in Canada vivono oltre 1,5 milioni di italocanadesi, quindi con una certa approssimazione possiamo dire che nel nostro Paese un canadese di origine italiana su dieci è ancora in possesso del passaporto italiano.

Secondo il rapporto 2021, che prende in esame i numeri dell’anno precedente, in tutto sono 5.652.080 gli italiani residenti all’estero, pari al 9,5 per cento dell’intera popolazione italiana (59.257.566). È ancora una volta l’Argentina il Paese che ospita il maggior numero di italiani, ben 884.187, seguita dalla Germania (801.082) e dalla Svizzera (639.508). A seguire troviamo rispettivamente il Brasile, la Francia, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, il Belgio, la Spagna e l’Australia, con il Canada che si piazza all’undicesimo posto in questa speciale classifica.

Nel nostro Paese è ancora una volta la Calabria la regione con il maggior numero di iscritti all’Aire, ben 26.249, seguita dal Lazio (16.126) e dalla Campania (13.661). Quindi troviamo le altre regioni che storicamente hanno alimentato il fenomeno migratorio in Canada: la Sicilia con 12.625 iscritti all’Aire, l’Abruzzo (12.604), il Molise (11.633) e il Veneto (10.301).

La classifica prosegue con la Puglia (9.054), la Lombardia (6.597), il Friuli Venezia Giulia (6.544), le Marche (3.118), il Piemonte (2.750) l’Emilia Romagna (2.619), la Basilicata (2.559) e la Toscana (2.539).

A chiudere la Liguria (1.356), il Trentino Alto Adige (1.247), la Sardegna (739), l’Umbria (553) e la Valle D’Aosta (106).

Un’analisi dettagliata dei dati presenti nel Rapporto Migrantes ci permette anche di capire alcune tendenze chiave del fenomeno migratorio degli italiani in Canada. Stando allo studio, il 57,8 per cento degli italiani nel nostro Paese si è iscritto all’Aire per espatrio, il 28,8 per nascita, il 7,4 per reiscrizione e lo 0,9 per cento per trasferimento.

Un secondo essenziale indicatore è quello relativo all’anzianità di iscrizione all’Anagrafe Italiani residenti all’estero, un valore questo che conferma come il fenomeno migratorio italiano verso il Canada sia stato massiccio in passato per poi rallentare fortemente negli ultimi anni. In tutto il 60,2 per cento degli italiani residenti in Canada è iscritto all’Aire da più di 15 anni, mentre il 15,5 per cento si è iscritto da 10 a 15 anni fa. L’11,9 per cento ha effettuato la propria iscrizione da 5 a 10 anni fa, il 5,1 per cento da 3 a 5 anni, il 5,4 per cento da 1 a 3 anni e 1,9 per cento da un anno.

Per comprendere meglio questa dinamica è necessario fare un paragone con un altro Paese che invece ha visto il fenomeno migratorio italiano rimanere costante anche negli ultimi anni.

In Gran Bretagna ad esempio, il 32 per cento dei 412mila italiani lì residenti si è iscritto all’Aire più di 15 anni fa, l’11,1 per cento in un periodo compreso tra i 10 e i 15 anni, il 15,9 per cento tra i 5 e i 10 anni, il 12,4 per cento da 3 a 5 anni, il 17,3 per cento da 1 a 3 anni e l’11,3 per cento nell’ultimo anno. Questo dato dimostra come nel Regno Unito esista una nutrita comunità italiana che vi risiede da molto tempo e come, allo stesso tempo, il fenomeno migratorio dal Belpaese sia stato estremamente significativo anche negli ultimi anni.

Un dato questo in netta controtendenza con quello del Canada, dove nell’ultimo decennio abbiamo assistito a un raffreddamento degli arrivi complessivi dall’Italia.

(1-continua)

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