Il Commento

Il governo è in ritardo con il bilancio ma gli è stata data un’altra possibilità

TORONTO – Sono sollevato, quasi felice, che la prima fase di esame e [eventuale] approvazione del Bilancio sia alle nostre spalle, grazie al voto di 170 a 168, che riflette la “fiducia” nel piano di bilancio del governo. Una questione di “principio” nell’accettazione dell’orientamento generale espresso nella dichiarazione di intenti del governo.

Le cose potrebbero non andare così lisce quando verranno presentate le proposte di attuazione e i parlamentari inizieranno i negoziati in Aula su cosa finanziare e come distribuire i fondi.

Forse sono un po’ cinico, ma in un sistema di governance nazionale che si basa sul dare concretezza al principio di “democrazia” (votando e contando i pro e i contro) attraverso un’elezione che dia potere, presteremmo attenzione all’argomentazione che propone di dire: “sì, ma non durante le vacanze di Natale”. O che “nessuno vuole elezioni durante le vacanze invernali”.

A parte ogni faziosità, il governo è in ritardo di un anno nel presentare un aggiornamento del bilancio previsto per l’autunno del 2024 e di otto mesi nel presentare un piano di bilancio per il 2026-27. È un bene o un male, un atteggiamento intraprendente, trasparente o accomodante [per chi]?

Tutti sembrano essere consapevoli che il capo del precedente governo non era assolutamente all’altezza del compito di formare una squadra per sviluppare un piano e attuarlo di fronte alle sfide presentate dall’amministrazione Trump sul fronte politico-militare, su un piano di produzione, ricerca e innovazione e sull’agenda di sviluppo commerciale e infrastrutturale. A questo governo è stata anche data una seconda possibilità per strutturare e attuare un piano per le risorse umane per la prossima generazione.

Il vero dibattito inizia adesso.

Traduzione in Italiano dall’originale in Inglese a cura di Marzio Pelù

Nella foto in alto, il primo ministro Mark Carney (foto da Twitter X – @MarkJCarney)

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