Il Covid-19 in Italia

In Italia 927 nuovi contagiati
e 10 ulteriori vittime

ROMA – È stato ieri di 927 il numero dei nuovi positivi al coronavirus registrato in Italia, mentre si sono contate altre 10 vittime. I casi complessivi, dall’inizio della pandemia sono così saliti a 4.255.700, mentre le vittime ad un totale di 127.362. I dimessi ed i guariti sono invece 4.066.029, con un incremento di 6.566 rispetto a mercoledì. In isolamento domiciliare permangono 59.954 persone. Su tutto il territorio nazionale sono stati effettuati 188.191 tamponi, col tasso di positività stabile allo 0,5%. Erano ieri 328 i pazienti ancora ricoverati nei reparti di terapia intensiva, mentre i ricoverati con nei reparti ordinari sono tuttora 2.027, in calo di 113 unità.

Nel frattempo, sulla variante Delta o indiana del Covid-19, in Italia, i numeri della prevalenza “sono aumentati e continueranno aumentare, tenderà a sostituire anche da noi come nel Regno Unito, la variante inglese. Il nostro compito è rallentarne la velocità di diffusione e rafforzare il tracciamento per limitarne i casi, ma a qualche settimana da oggi le percentuali sono destinate a crescere. Nel frattempo il rallentamento deve consentire una più rapida vaccinazione con le seconde dosi affinché questa variante non faccia danni”.

Lo ha detto Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute. “Per chi ha la seconda dose – ha aggiunto – gli effetti clinici di questa variante sono limitati. Continuiamo a osservare quello che succede nel Regno Unito, che sta più avanti di noi in questa esperienza, per prendere i provvedimenti necessari”.

La variante Delta spaventa l’Europa e anche l’Italia, dopo aver causato un aumento dei casi in Gran Bretagna. “Preoccupa ma possiamo prepararci e superare anche l’impatto che avrà. Occorre però correre con il completamento del ciclo vaccinale e immunizzare anche gli adolescenti”. A fare il punto è l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzata.

La variante delta (B.1.617.2D) “è un ceppo del nuovo coronavirus che, nell’autunno del 2020, è stato identificato per la prima volta in India. E’ caratterizzato da una parziale resistenza ai vaccini – spiega – pur tuttavia non immediatamente percepita in ragione di diversi fattori di confondimento che nello stato indiano, falcidiato da oltre 400mila casi al giorno, rendevano decisamente difficile un’analisi puntuale del fenomeno”.

“La piena caratterizzazione della variante Delta è stata possibile con la sua diffusione in Inghilterra, che ha permesso un approfondimento e una verifica più completa del virus mutato – ricorda Minelli – Si è così potuto sapere che questa variante è più trasmissibile del 60% rispetto alla variante Alfa (nuova definizione della più nota variante inglese, ndr) che, a sua volta, era del 60% più trasmissibile del ceppo originario del Covid, apparso a Wuhan, in Cina”.

“Appare evidente come tutto questo – sottolinea Minelli – possa fornire al Sars-CoV-2 un importante vantaggio in termini di diffusione e di aggressività. La potenziale pericolosità della variante Delta è legata fondamentalmente alla sua discreta resistenza ai vaccini, soprattutto spiccata nei soggetti vaccinati con una sola dose, per quanto possibile anche in coloro i quali abbiano ricevuto entrambe le dosi”.

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