Il Commento

I diversi ruoli di Sergio Mattarella e Julie Payette

TORONTO – Data l’attenzione, collettivamente, che i media del paese stanno dando all’ufficio del Governatore Generale, si deve supporre che viviamo in un mondo surreale, un ambiente di Alice nel Paese delle Meraviglie in cui tutto è “make-believe”.

Oppure, come ha preferito dire l’ex premier del Québec – e ardente separatista – Lucien Bouchard, “il Canada non è un vero paese”. Ovviamente, qui non siamo d’accordo. Tuttavia, nel 1995, se non fosse stato per gli “etnici” – 55.000 che hanno fornito la maggioranza in un referendum, il Canada avrebbe potuto essere un sogno dimenticato.

Sua Maestà la Regina d’Inghilterra e i suoi domini, incluso il Canada, rimasero a piedi mentre i suoi “figli” litigavano. Il suo dipendente viceregale, il Governatore Generale (G-G), stava osservando quasi disinteressato impotente di influenzare qualsiasi risultato. Ora, l’ultimo di questi G-G è stato sommariamente “pensionato” e deve essere sostituito.

Con tutto il rispetto sia per la Regina che per chiunque abbia occupato l’Ufficio del Governatore Generale, PERCHÉ?

Ci sono anche “liste di papabili” (celebrità) che, agli occhi di alcuni, dovrebbero essere i primi nella lista delle potenziali sostituzioni. Come se qualcuno di loro avesse bisogno dell’appuntamento” o abbia qualcosa di particolare da contribuire in merito.

La Regina ha bisogno di un rappresentante per occuparsi di alcune funzioni – quasi sempre cerimoniali – nella sua veste di Capo dello Stato. Bel lavoro, se ti piace il pensionamento forzato nel lusso e sotto il controllo pubblico per la minima questione. Scusatemi, è probabilmente un sacrificio che la maggioranza della popolazione abituata alla noia potrebbe anche accettare.

Come si suol dire per coloro che seguono una religione particolare: è purgatorio con benefici; non è Inferno per sempre. Infatti, per un collega dei media insistente nel promuovere la mia candidatura – che doviziosamente mi sento di scoraggiare – la componente più attraente dell’incarico è l’esistenza di un “budget guardaroba stravagante” dedicato al personale. L’ex primo ministro Harper potrebbe dissentire. Dopo le elezioni del 2008, è sopravvissuto solo perché l’allora G-G si è attorcigliato in nodi per concedergli la carica che la Camera dei Comuni stava per negargli.

È un evento raro. Costituzionalmente, il capo dello Stato è periferico al governo. Un ex collega di governo sostiene l’abolizione dell’ufficio… addio budget guardaroba.

Viviamo in una monarchia costituzionale. Il Governatore Generale è lì per garantire che gli interessi di Sua Maestà (quelli dei suoi sudditi) siano adeguatamente curati dal Consiglio dei ministri.

In Italia il Capo dello Stato – il presidente – conta sempre per qualcosa. Egli è il “custode della Costituzione”, la Legge del paese da cui ogni autorità devolve. I parlamentari lo eleggono. Ieri il Primo Ministro gli ha rassegnato le dimissioni. Ora, il presidente Mattarella incontrerà tutti i leader dei partiti per decidere un sostituto, istituire un governo istituzionale o di indire le elezioni.

Essendo l’Italia, probabilmente ho ingiustamente ridotto le opzioni per la sua considerazione. Il punto è che la sua decisione può effettivamente contare qualcosa in un ambiente parlamentare in cui il negoziato e il compromesso sono all’ordine del giorno – ogni giorno!

Gli italiani riderebbero istericamente (se fossero scortesi – non lo sono) se una lista come quella proposta per sostituire il governatore generale Payette fosse suggerita per essere presa in considerazione al momento di sostituire il presidente Mattarella.

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