L’Uruguay si qualifica, l’Arabia saluta il Mondiale
ROSTOV Brutti, sporchi e nemmeno tanto cattivi. Ma ancora agli ottavi. L’Uruguay batte anche l’Arabia Saudita per 1-0 e stacca il pass per il prossimo turno. Decide una zampata nel primo tempo di Luis Suarez, oggi alla centesima presenza in Nazionale, bravo ad approfi ttare dell’erroraccio del portiere avversario. La squadra di Tabarez non impressiona ma è ancora premiata dai tre punti, come all’esordio. Eliminate con questo risultato sia l’Arabia che l’Egitto di Salah, mentre la Celeste si giocherà il primato nel Gruppo A con la Russia padrone di casa.
La squadra di Tabarez approccia il match senza foga. Al 13’ il primo squillo è di Cavani che spara alto una girata apparentemente semplice.
Passano pochi secondi e Varela riesce ad arpionare un lancio lungo nei dintorni della linea di fondo toccandolo per Suarez che spedisce sull’esterno della rete. L’Uruguay sblocca il match esattamente alla metà del primo tempo: sul calcio d’angolo battuto da Sanchez, il portiere Al Owais buca il pallone nel tentativo di smanacciarlo e apparecchia la scena per la rete di piatto sinistro a porta vuota di Suarez.
È il 52° gol in 100 presenze per l’attaccante del Barcellona che si sblocca dopo gli errori dell’esordio contro l’Egitto.
Il gol scuote l’Arabia Saudita che sporca i guantoni di Muslera con il sinistro potente e centrale di Al Bahebri.
Il numero 9 ha una palla ghiotta anche al 29’ ma spreca l’assist di Al Shahrani. L’Uruguay avrebbe tutto l’interesse nell’alzare i ritmi per cercare di segnare tanti gol e sorpassare la Russia in testa al girone A ma invece arriva all’intervallo anestetizzando la contesa.
La ripresa si apre con un tentativo di Suarez: la palla, avvelenata una deviazione, viene disinnescata da Al Owais.
Al 59’ doppio cambio per Tabarez: fuori Vecino e Rodriguez, dentro Torreira e Laxalt. La mossa scuote un po’ la Celeste che accarezza l’idea di timbrare il 2-0 il colpo di testa di Sanchez, illuminato dal cross di Cavani. Il modo in cui l’Uruguay riesce ad essere più e cace rimane il calcio da fermo: al 69’ il tentativo di Caceres di testa è fuori dallo specchio.
A 10 dalla fi ne protagonista ancora Cavani: sul tiro potente di Torreira, il Matador si trova sul la traiettoria e devia la palla che tramonta non lontano dallo specchio.
L’occasione più clamorosa per Edinson si materializza all’86’: il gentile omaggio di Albulayhi non viene scartato dall’attaccante uruguaiano a causa dell’uscita provvidenziale di Al Owais.
È l’ultimo sussulto di un match deludente che ribadisce pregi e difetti dell’Uruguay: negli ultimi 30 metri mancano fantasia e cinismo, mentre la difesa è il baluardo su cui si può fare a damento per cercare di entrare tra le prime 8 del mondo.
Per quanto riguarda la prestazione dei singoli, il migliore è stato senza dubbio Carlos Sanchez. Nel primo tempo si sacrifi ca dietro per controllare le avanzate di Al-Shahrani e batte il corner che porta al gol. Nella ripresa cresce in fase o ensiva, sfi orando il raddoppio e lottando su tutti i palloni. Tra i più attivi in una partita senza grossi lampi individuali.
Il peggiore in campo è stato invece Mohammed al-Owais 4,5: l’errore sul gol che decide il match è clamoroso. Come si fa a uscire così? Nel fi nale compie un buon intervento su Cavani ma in generale dà sempre una sensazione di grande insicurezza.