Gusto

Le ricette (italiane) dei lettori:
Dolce di Sant’Antonio da Padova

TORONTO – La nostra lettrice Daniela Pasini, Chef dell’APCI Canada e delegata dell’APCI per l’Ontario, ci propone una ricetta antica: la torta di Sant’Antonio di Padova. “Questo dolce – spiega Daniela – veniva e viene tutt’ora prodotto per richiamare la tradizione, dei frati della basilica di Sant’ Antonio da Padova, i quali regalavano un pane ai poveri per alleviare le loro sofferenze. Con il tempo il pane è diventato sempre più ricco trasformandosi in questo stupendo dolce. La sua forma ricorda la Basilica del Santo. Sant’Antonio è uno tra i santi più venerati in Italia. Si festeggia il 13 giugno”. Ed ecco la ricetta!

Ingredienti:
– 350 gr di pasta sfoglia già pronta
– 4 uova
– 180 gr di zucchero
– 150 gr di farina
– 50 gr di fecola
– 120 gr di burro
– 100 gr di uvetta
– 60 gr di mandorle pelate
– 3 cucchiai di marmellata di albicocche
– 1 bustina di vanillina

Procedimento: rompete le uova in una ciotola e aggiungete lo zucchero e la vanillina. Con un frullino lavorate il composto di uova e zucchero per circa 30 minuti. Nel frattempo, fate sciogliere il burro. Quando le uova saranno chiare e spumose, aggiungete il burro fuso. Unite la farina e la fecola, mescolando con attenzione per non smontare le uova. Mettete il composto da parte. Tritate metà delle mandorle in modo fine e l’altra metà più grossolanamente. Rivestite con la carta forno la tortiera. Srotolate la sfoglia e appoggiatela direttamente sulla carta da forno e ripiegate i lembi della sfoglia all’esterno. Cospargete il fondo con la marmellata di albicocche, spolverate con le mandorle tritate fine, aggiungete anche l’uvetta e poi le altre mandorle tritate più grossolanamente. Rovesciate, su tutto questo, il composto di uova, zucchero e farina. Ripiegate i lembi della sfoglia sul composto, facendo attenzione che non affondino. Infornate a 180°C per 40 minuti. Trascorso il tempo, spegnete il forno e lasciate la trota ancora nel forno per 5 minuti, con lo sportello chiuso. Una volta pronta sformatela e servitela. E buon appetito!

Daniela Pasini, Toronto

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