“La protesta dei residenti è stata pilotata”

di Mariella Policheni del 1 August 2018

TORONTO - Markham dichiara guerra al suo sindaco. L’idea paventata dell’arrivo nella quarta municipalità più popolosa della Greater Toronto Area dopo Toronto, Mississauga e Brampton di persone che varcano illegalmente il confine, ha fatto infuriare i suoi residenti.
Il sindaco Frank Scarpitti giudica questa rivolta un colpo basso considerato che le elezioni municipali sono alle porte. «Sono molto deluso dal fatto che ci sono alcuni candidati alle elezioni municipali che stanno divulgando tante informazioni sbagliate e stanno cercano di approfittare della comunità cinese nella quale possono essere presenti barriere linguistiche o culturali - dice Scarpitti - dicono che ne accoglieremo 5.000 persone, ma questo non è assolutamente vero, è semplicemente ridicolo. Le nostre risorse per quanto riguarda eventuali luoghi di Markham che possono essere utilizzati per alloggi temporanei sono limitate. Probabilmente potremo sistemare una manciata di persone».
Sabato scorso proprio per manifestare il proprio disappunto gruppi di persone di origine cinese, si sono recati al Markham Civic Centre con cartelli che recavano le scritte “Markham dice no a coloro che attraversano illegalmente il confine”, “Ama Markham, preserva Markham”, “No nella mia backyard”. È stato proprio qui che sono iniziati scontri fisici con un altro gruppo che invece accetta di buon grado un eventuale arrivo di richiedenti asilo. “I rifugiati sono benvenuti” recitavano i cartelli di coloro che scandivano “Nessun odio, nessuna paura”.
Il sindaco ha detto di avere discusso all’inizio del mese, assieme ai sindaci della LUMCO (The Large Urban Mayors Caucus of Ontario), con il primo cittadino di Toronto John Tory riguardo la temporanea carenza di alloggi nella città di Toronto a causa dell’aumento dei richiedenti asilo. “Voglio che sia ben chiaro che il sindaco Tory ha chiesto ai comuni di individuare sia eventuali siti o strutture che potrebbero essere trasformati in abitazioni temporanee che contatti con i datori di lavoro per opportunità lavorative. I sindaci di tutta la provincia hanno offerto il loro sostegno, impegnandosi a valutare le capacità esistenti all'interno dei loro centri di accoglienza, potenziali siti di alloggi temporanei e opportunità per facilitare l'occupazione stagionale e a tempo pieno - aggiunge il primo cittadino - ripeto, nulla è stato ancora finalizzato in quanto le opzioni sono molto limitate”.
Ma quel che è più importante far sapere, afferma Scarpitti è che i costi derivanti dall’arrivo dei rifugiati non ricadrebbero sui contribuenti di Markham: “Non ci sarebbe alcun costo per i residenti della città, sarebbe responsabilità di Toronto e di altri livelli di governo assumersi la responsabilità delle spese derivanti dall’arrivo di queste persone».
La protesta del gruppo di cino-canadesi, insiste Scarpitti, è stata frutto della manovra poco pulita di alcuni candidati: «È davvero deplorevole che questi candidati cerchino di accaparrarsi i favori della comunità cinese che a Markham è numerosa diffondendo notizie false e soprattutto facendo leva sulla scarsa conoscenza della lingua inglese per far credere loro quel che vogliono. È vergognoso».

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