VAUGHAN - Sulla scia dell’indignazione internazionale suscitata dalla morte violenta di George Floyd, ucciso per mano della polizia di Minneapolis, diversi gruppi di protesta in tutto il mondo - ispirati dal movimento "Black Lives Matter" - hanno chiesto o dato il via all’abbattimento di statue e simboli dedicati a personaggi che, durante la loro esistenza, avevano promosso o esercitato forme di violenza, razzismo e schiavitù nei confronti della comunità di origini africane o di società indigene e di nativi, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna ed in altri Paesi. L’eco di queste proteste si è avvertita anche in Canada, con manifestazioni svoltesi a Toronto, a Montreal e Vancouver.
Anche a Vaughan gruppi di cittadini sono scesi in strada, nei giorni scorsi, per manifestare la loro solidarietà al movimento Black Live Matter. L’attivista politico, Richard Lorello, ha persino chiesto che venga cambiato il nome alla città di Vaughan, perché ispirato alla controversa figura di Benjamin Vaughan, politico e diplomatico britannico (nel ritratto qui sopra), vissuto a cavallo tra il 1700 e il 1800, nonché mercante di schiavi che utilizzava nelle grandi piantagioni di zucchero, in Giamaica, dov’era lui stesso nato.
"Mentre altre città abbattono i monumenti confederati", - ha scritto Lorello, nel suo post su Twitter - "la città di Vaughan ha bisogno di prendere provvedimenti per liberarsi del nome ispirato al suo omonimo proprietario di schiavi, Benjamin Vaughan. Dovremmo almeno smettere di chiamare la Festa Civica ’Benjamin Vaughan Day’".
"Non sono a favore di un cambio di nome per la nostra città" ha risposto - a precisa domanda del Corriere Canadese - il sindaco di Vaughan, Maurizio Bevilacqua, il quale ha poi sottolineato di aver invece presentato una risoluzione, presso l’apposita commissione comunale, chiedendo che il "Benjamin Vaughan Day venga rinominato in onore di John Graves Simcoe, primo Governatore-Luogotentente dell’Upper Canada".
Ma, nel frattempo, proprio il sindaco Bevilacqua e l’amministrazione di Vaughan sono stati citati in giudizio - con una richiesta di risarcimento danni pari a 25 milioni di dollari - con accuse di "sistematica discriminazione nei confronti della comunità nera". La città sta infatti affrontando una denuncia per violazione dei diritti umani, inoltrata dalla Vaughan African Canada Association, secondo la quale la comunità nera sarebbe soggetta a forme di "razzismo e discriminazione da parte del personale della città di Vaughan e dei suoi consiglieri".
La denuncia è stata presentata a seguito della improvvisa cancellazione di un festival caraibico che avrebbe dovuto svolgersi, a Vaughan, nell’estate del 2019.