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Francesco, un Papa figlio di emigranti: “È sempre stato fiero delle sue origini italiane”

GENOVA – Fino all’ultimo ha ricordato ai potenti della Terra, restando inascoltato, la necessità di accogliere e l’importanza della fraternità fra i popoli: valori fondamentali per lui, figlio di migranti prima ancora che cattolico. E proprio per sottolineare tale peculiarità di Papa Francesco, alias Jorge Mario Bergoglio, il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana (MEI) ha deciso di ricordare il Pontefice appena scomparso con un omaggio speciale intitolato “Francesco, un Papa figlio di emigranti”, proiettato da ieri, fino a sabato 26 aprile, giorno delle esequie, nella Sala Mostre Multimediali del Museo (che si trova a Genova) e rendendolo disponibile anche online sul canale YouTube del MEI (potete guardarlo anche qui sotto).

Un gesto di riconoscenza e di affetto verso il Santo Padre, come sottolinea l’AISE (Agenzia Internazionale Stampa Estero) che ieri ha pubblicato la notizia: un omaggio ad un Pontefice che nel corso del suo mandato non ha mai dimenticato le proprie origini italiane e l’esperienza di figlio di emigranti, testimoniando fino all’ultimo il valore dell’accoglienza, della dignità e della fraternità tra i popoli.
“Papa Francesco è stato sempre fiero delle sue origini italiane”, ricorda Paolo Masini, presidente della Fondazione MEI. “Un’eredità che ha segnato molti aspetti del suo pontificato, lasciando un’orma indelebile di cui tutti noi dobbiamo avere cura. Con questo piccolo tributo, vogliamo ricordare la sua storia e il suo messaggio universale”.

La clip – con la voce narrante di Massimo Wertmuller, e realizzata in collaborazione con il MUDEM (Museo della Moneta della Banca d’Italia) – ha come protagonista lui, Jorge Mario Bergoglio, nato nel 1936 a Buenos Aires, figlio di Mario Bergoglio e Regina Maria Sivori, il primo emigrato dall’Italia all’Argentina con la famiglia, la seconda figlia di emigrati italiani nello stesso Paese.

I nonni paterni, Giovanni Bergoglio e Rosa Vasallo, vivevano a Bricco Marmorito di Portacomaro Stazione, in provincia di Asti, dove tentarono prima la via dell’agricoltura e poi quella del commercio, senza successo. Le difficili condizioni economiche, unite alle prospettive offerte dai parenti già emigrati, spinsero la famiglia a partire. Così, nel 1929 si imbarcarono a Genova sul piroscafo “Giulio Cesare”, diretti a Buenos Aires. Una scelta coraggiosa che ha segnato il destino della famiglia Bergoglio e che ha sicuramente contribuito a plasmare il pensiero del futuro Papa Francesco, profondamente attento ai temi della migrazione, delle periferie e dell’incontro tra i popoli.

Da parte materna, invece, i genitori del nonno del Papa – Francisco Sivori Sturla, nato in Argentina – erano originari di Santa Giulia di Centaura, frazione collinare di Lavagna in provincia di Genova, mentre la nonna – Maria Gogna, nata in Italia – era originaria della frazione Teo di Cabella Ligure, in provincia di Alessandria. La mamma di Francesco, Regina Maria Sivori, nacque dunque a Buenos Aires, proprio come il suo Francesco. Figli di migranti.

In alto, una foto di famiglia di Papa Francesco (che è il secondo in piedi da sinistra): i suoi genitori emigrarono dall’Italia in Argentina e lui nacque a Buenos Aires nel 1936 (l’immagine è tratta dal documentario del Museo Nazionale dell’Emigrazione)

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