Trump: “Impeachment per me? Tutti i mercati crollerebbero”
Trump: “Impeachment per me? Tutti i mercati crollerebbero”

WASHINGTON – Uno scenario apocalittico. È quello descritto da Donald Trump in caso di impeachment. “Vi dico una cosa: se venissi messo in stato d’accusa, il mercato crollerebbe e tutti diventerebbero poveri” dice in un’intervista a Fox and Friends, rispondendo a una domanda sull’ipotesi di una richiesta in tal senso da parte dei democratici, dopo le elezioni di midterm. “Non so come si possa chiedere l’impeachment per qualcuno che ha fatto un ottimo lavoro”, dice il presidente degli Stati Uniti. “Senza questo all’opera – dice indicando il suo cervello – vedreste numeri a cui non potreste credere”. “Se fosse stata eletta Hillary Clinton – aggiunge Trump – avreste avuto dati negativi”. Trump snocciola dati e provvedimenti, “non solo la riforma fiscale”, e fa riferimento agli interventi per modificare i rapporti commerciali con la Cina. Per tutti questi motivi, dice, “merito come voto A+”: il massimo, per i parametri americani. “Non credo che un altro presidente abbia fatto quello che ho fatto io in così poco tempo – conclude -. Il più massiccio taglio fiscale della storia, una Corte Suprema che sarà incredibile, l’economia migliore nella storia del Paese…”. In pubblico, e sul podio per lui più importante, quello di Twitter, Donald Trump rimane, come sempre, sprezzante di tutto e tutti, ma nel privato delle stanze della Casa Bianca il presidente “sembra capire” la gravità delle accuse che gli sono state mosse dall’ex fedelissimo Michael Cohen. “È iniziato con la collusione, come siamo arrivati a questo?”, avrebbe detto il presidente ai suoi, secondo quanto riporta oggi il New York Times, riferendosi al fatto che Cohen l’ha accusato di aver ordinato di di violare la legge in materia di finanziamenti elettorali per pagare la pornostar Stormy Daniels. Il Times descrive una Casa Bianca su cui è calata un’atmosfera “cupa” dopo i due durissimi colpi ricevuti, praticamente in contemporanea, due giorni fa con la condanna per frode bancaria e fiscale dell’ex presidente della campagna elettorale di Trump, Paul Manafort, e l’ammissione di colpevolezza di Cohen. I legali del presidente, sempre in privato, riconoscono che le accuse di Cohen “sono un pugno, ma non un colpo da knockout”. Ma la relativa calma con cui Trump sta affrontando quella che viene definita la peggiore crisi della sua burrascosa presidenza sta inquietando i suoi collaboratori molto di più delle sfuriata con cui solitamente reagisce, conclude il Times. Cosa prevede la Costituzione. Letteralmente “messa in stato d’accusa”, è l’unico strumento previsto dalla Costituzione Usa per sollevare dall’incarico l’inquilino della Casa Bianca. L’articolo 1 della Carta del 1787 prevede tre casi in cui è possibile avviare una procedura di impeachment: tradimento, corruzione e “altri gravi crimini e delitti”. Una formula dunque abbastanza ampia, eppure nella storia americana è stata usata solo raramente. L’iter è infatti particolarmente complesso. Come funziona l’impeachment. Solo il Congresso ha l’autorità per avviare il procedimento. La Camera dei Rappresentanti discute i presupposti dell’accusa, con voto a maggioranza semplice, ovvero 218 su 435 membri. Al momento i repubblicani hanno 238 seggi, i democratici 193, 4 posti sono vacanti. Il che vuol dire che i democratici dovrebbero convincere 25 repubblicani a mettere sotto accusa Trump. Spetta al Senato il ruolo finale di giudice (con voto a maggioranza dei due terzi dei presenti). A presiedere l’assemblea è il presidente della Corte Suprema.