OSTRAVA - Strage della follia in un ospedale della città di Ostrava, nella Repubblica Ceca, quando un muratore 42enne (che si credeva malato, ndr) ha aperto il fuoco sui presenti, uccidendo quattro uomini e due donne, per poi suicidarsi con la stessa arma.
"Quattro persone sono morte sul colpo ed altre due ferite sono poi decedute" ha confermato il premier ceco, Andrej Babis. Altre due persone sono rimaste ferite nell’attacco, di cui una in modo grave.
L’uomo ha cercato di fuggire - dal luogo della sparatoria - a bordo di un’automobile, ma la polizia ha presto scoperto quale fosse la sua vettura, grazie alla veloce analisi dei video ripresi dalle telecamere dell’ospedale. Due elicotteri sono quindi riusciti a localizzare l’auto e quando uno dei due stava atterrando per bloccarlo, l’uomo si è sparato, suicidandosi.
L’assassino non era in possesso di regolare porto d’armi e secondo la radio pubblica viveva nel comune di Opava, vicino ad Ostrava. Il titolare dell’impresa per cui lavorava, Ales Zygula, ha spiegato che il muratore 42enne era "convinto di essere gravemente malato, ma che nessuno voleva curarlo".
La polizia aveva ricevuto una chiamata - alle 7.19 del mattino - che segnalava gli spari all’ospedale di Ostrava. Il nosocomio è stato subito chiuso all’accesso del pubblico, mentre una vicina università è stata posta in lockdown come misura precauzionale.
Per il premier ceco Babis si è trattato di "una tragedia enorme, qualcosa a cui non siamo abituati nel nostro Paese". "Mi e’ stato detto che le vittime erano persone in attesa nel reparto traumatologico. Non capisco assolutamente il movente di questo giovane uomo" ha concluso.
Il presidente ceco, Milos Zeman, ha inviato un messaggio di cordoglio alle famiglie delle vittime "sono con voi con tutto il cuore, penso a voi in questa tragica ora" ha scritto.
Le sparatorie sono piuttosto rare nella Repubblica Ceca, ma lo scorso marzo - in un episodio analogo a quello di ieri - un paziente di un ospedale della capitale Praga aveva sparato su altri due pazienti, dopo una lite avvenuta in una stanza, uccidendone uno e ferendo gravemente l’altro.