Siria, Erdogan: “Pronti ad azione militare a Idlib”

di Giorgio Mitolo del 20 February 2020

DAMASCO - "Se gli altri Paesi non riescono a darci garanzie, dovremo farci carico da soli della nostre preoccupazioni di sicurezza. È solo una questione di tempo prima che iniziamo un’altra operazione nel nord-ovest della Siria a Idlib".

Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando al gruppo parlamentare del suo partito Akp, nella capitale Ankara. "Siamo molto lontani dal punto che volevamo raggiungere" con la Russia su Idlib, "questo è un fatto. Ma i negoziati continueranno".

Erdogan ha minacciato un’operazione "imminente" nel nord-ovest della Siria, se proseguirà l’offensiva governativa e russa nell’area in cui si trovano le postazioni militari di Ankara.

"Purtroppo - ha aggiunto Erdogan - né le discussioni condotte nel nostro Paese e in Russia (concluse martedi, ndr), né i negoziati sul terreno, ci hanno permesso di raggiungere il risultato che volevamo".

La Turchia sostiene forze armate anti-regime in quel che rimane della zona di Idlib e Aleppo fuori dal controllo governativo.

Alle parole di Erdogan hanno fatto eco quelle del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov - citato dall’agenzia Tass - il quale ha precisato che "la Russia continuerà ad avere contatti con la Turchia per prevenire un’escalation a Idlib" considerato che un’operazione militare di Ankara in quell’area sarebbe "lo scenario peggiore".

Finora i colloqui russo-turchi per la spartizione di questa parte di Siria non hanno portato a una interruzione delle ostilità.

Intanto è di cinque civili uccisi e di almeno 11 feriti il bilancio delle ultime ore di raid degli aerei russi e governativi siriani, nella Siria nord-occidentale. Lo riferisce la protezione civile siriana - presente nella zona ad est di Idlib, ed a sud ovest di Aleppo - secondo cui i bombardamenti hanno ucciso quattro civili a Termanin ed un altro a Daret Izza.

I raid aerei proseguono con intensità dai primi di dicembre scorso ed hanno finora provocato - secondo l’Onu - lo sfollamento di circa 900mila civili, più della metà dei quali minori.

Questa enorme carovana di civili in fuga dalla guerra, tra i quali moltissimi bambini - nel cuore del freddo inverno siriano - lascia la provincia Idlib per sfuggire all’offensiva guidata dall’esercito siriano di Bashar al-Assad, appoggiato a sua volta dall’aviazione russa.

Centinaia di migliaia di civili sono da settimane intrappolati su strade innevate - dove creano accampamenti di fortuna tra le montagne, nella speranza di ricevere aiuto - ma con poche illusioni, considerato che le frontiere con la Turchia rimangono per loro desolatamente chiuse.

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