Proteste contro il caro-benzina decine di vittime in Iran

di corriere canadese del 20 November 2019

TEHERAN - Sarebbero almeno 90, ma alcune fonti parlano addirittura di 200, i morti registrati durante le proteste e gli scontri avvenuti - nei giorni scorsi - in Iran. Lo ha riferito l’emittente Radio Farda, vicina all’opposizione.

Nessun bilancio ufficiale delle vittime è stato confermato invece dal governo di Teheran, mentre diversi attivisti - citando fonti anonime del ministero degli Interni - parlano addirittura di almeno duecento morti e tremila feriti nelle proteste iniziate nei giorni scorsi dopo i rincari del prezzo della benzina.

Da Londra, l’attivista Karim Dehimi ha detto a Radio Farda che almeno venti persone sono state uccise nella sola città di Mahshahr, dove ieri si sono registrati "gravi scontri" con le forze di sicurezza. Citando attivisti locali, la stessa emittente parla di un ingente numero di vittime anche nella provincia occidentale del Kurdistan ed in quella sudoccidentale del Khuzestan.

"I leader delle violente proteste contro il rincaro della benzina in corso dal fine settimana in Iran verranno impiccati". Lo scrive il quotidiano conservatore Kayhan, molto vicino alla Guida suprema Ali Khamenei, secondo cui i dimostranti sarebbero stati pagati per "creare il caos".

Il ’crimine’ che verrà contestato ai manifestanti - sottolinea il giornale - è quello del Baghi, ossia di una "rivolta armata contro le autorità e i princìpi del sistema della Repubblica islamica".

Il portavoce della magistratura di Teheran ha fatto sapere che "un gran numero" di persone, ritenute responsabili di "sabotaggi e disordini" è stato identificato e verrà arrestato, aggiungendo che tra i ricercati ci sono anche persone accusate di aver inviato video delle manifestazioni a media stranieri.

Il ministro degli esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, accusa che "il sostegno espresso dagli Stati Uniti al popolo iraniano per le manifestazioni contro il rincaro della benzina è una vergognosa bugia ed uno show ipocrita".

Il segretario di Stato americano "Mike Pompeo deve per prima cosa rendere conto degli atti di terrorismo e dei crimini contro l’umanità compiuti nei confronti del popolo iraniano" ha aggiunto Zarif. "Gli europei, che sostengono i disordini per cercare di nascondere la loro incapacità rispetto agli Usa" sulle trattative con l’Iran, "saranno responsabili delle conseguenze delle loro pericolose provocazioni" ha aggiunto il capo della diplomazia di Teheran, riferendosi a Francia e Germania.

Le proteste hanno avuto inizio la scorsa settimana - estendendosi presto a tutto il Paese - quando il governo di Teheran aveva aumentato i prezzi della benzina del 50% nel tentativo di compensare l’impatto provocato dalle sanzioni statunitensi ed un forte calo delle entrate che la Repubblica islamica ha dovuto fronteggiare a causa del pesante calo degli introiti petroliferi.

Giorgio Mitolo

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