Brexit: l’accordo diventa legge dopo la firma della Regina

di corriere canadese del 24 January 2020

LONDRA - L’addio della Gran Bretagna all’Europa si avvicina. Ieri, infatti, l’accordo sulla Brexit - raggiunto dal premier Boris Johnson con Bruxelles - è divenuto legge nel Regno Unito.

Lo ha sancito la regina, apponendo la sua firma (ossia il Royal Assent, ndr) sotto il testo dello European Union Withdrawal Agreement Act, che mercoledi aveva concluso l’iter di ratifica parlamentare - a Westminster - a tre anni e 7 mesi esatti dal referendum del 2016 che aveva aperto l’iter ufficiale sull’uscita del Regno dall’Unione Europea.

L’annuncio del Royal Assent è stato formalizzato alla Camera dei Comuni, fra gli applausi di alcuni deputati Tory, incluso il vice speaker Nigel Evans.

Già nella giornata precedente, il premier Boris Johnson aveva esultato per l’assenso finale del Parlamento britannico alla legge di ratifica dell’accordo sulla Brexit. "Questo significa che il 31 gennaio lasceremo l’Ue e andremo avanti come un Regno Unito", aveva dichiarato il premier Tory.

"Si era pensato che non avremmo mai tagliato il traguardo, ma ce l’abbiamo fatta. Ora possiamo lasciarci alle spalle tre anni di divisioni e recriminazioni e concentrarci su un futuro esaltante con scuole e ospedali migliori, strade più sicure e opportunità estese a ogni angolo del nostro Paese" ha sottolineato il premier britannico.

Il risultato ha determinato una chiusura definitiva dell’Isola di Sua Maestà verso un’istituzione mai troppo amata oltre Manica, scarso feeling sempre sottolineato dalla mancata adesione all’Euro da parte della Gran Bretagna stessa.

Nel frattempo, secondo uno studio di Bloomberg Economics - redatto dall’esperto di economia Dan Hanson - il conto della Brexit, a fine 2019, è stato pari a 170 miliardi di dollari di Pil in meno, ed altri 70 miliardi si aggiungerebbero in questo 2020 in cui si vedrà presto ufficializzato - il 31 gennaio - il recesso del Regno Unito dall’Ue. Nel dettaglio, la crescita del prodotto interno lordo britannico è scesa dal 2 all’1% negli anni successivi al voto sulla Brexit.

Tenendo conto delle performance degli altri Paesi del G7, il professor Hanson stima che - a causa dell’esito del referendum - l’economia britannica produce circa il 3% in meno rispetto a quanto non avrebbe fatto in caso di vittoria del Remain.

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