Il Commento

Essere irrispettosi e maldestri allo stesso tempo

TORONTO – La tolleranza dei canadesi nei confronti dei membri della stampa e dei media che pretendono “un lasciapassare” da valutazioni responsabili quando discutono di questioni che vanno oltre l’immediata vicinanza del loro ombelico, non cessa mai di stupirmi. Paul Martin potrebbe ancora essere Primo Ministro se i suoi strateghi della campagna elettorale del 2005-06 non avessero liquidato come “birra e popcorn” le preoccupazioni dell’opposizione riguardo ai costi nell’aggiornamento del bilancio.

Su un canale TV nazionale, il 22 aprile 2025, alla domanda se il Primo Ministro dovrebbe interrompere la sua campagna elettorale per partecipare ai funerali di Papa Francesco, sabato, insieme agli altri 170 capi di Stato e di governo in tutto il mondo, uno dei coautori di quella famosa dichiarazione ha affermato (e parafraso): “Non ci sono voti nella Città del Vaticano”.

C’erano più voti in gioco il giorno in cui il Primo Ministro Carney è volato in visita a Emmanuel Macron (Francia), al Primo Ministro Keir Starmer (Gran Bretagna) ed al Re Carlo, subito dopo il suo insediamento come Primo Ministro per dimostrare la sua disponibilità a mettersi al lavoro? Chi ha effettuato il conteggio per lui?

Statistics Canada afferma che circa il 21% dei canadesi dichiara il Cattolicesimo come propria religione, il proprio codice morale. Se il numero sembra inferiore rispetto al passato, si tratta di una valutazione relativa: l’immigrazione negli ultimi dieci anni ha aggiunto circa sei milioni di immigrati non cattolici alla nostra popolazione – brave persone. Il numero assoluto di cattolici è ancora di circa undici milioni. Alcuni di loro potrebbero notare chi partecipa al funerale e chi no.

Il Canada è l’unica Nazione occidentale il cui capo di governo non poteva permettersi di “spendere” ventiquattr’ore per essere presente.

Tutti gli altri faranno lo sforzo. È una questione di rispetto per il capo defunto del più grande gruppo di “credenti” di qualsiasi religione al mondo.

Immaginate questo: a poche ore dal completamento dei preparativi in Vaticano per l’esposizione delle sue spoglie, una fila di persone in lutto (misurata in termini di tempo necessario per rendere omaggio) si è estesa per oltre otto ore. Le autorità vaticane prevedono che non meno di 200.000 persone parteciperanno al funerale in Piazza San Pietro (SPSQ) sabato. Probabilmente è una sottostima. L’SPSQ può facilmente accoglierli in una giornata serena.

Oltre sei milioni di persone in lutto invasero Roma quando la Chiesa celebrò i funerali di Giovanni Paolo II nel 2005. Due milioni arrivarono dalla lontana Polonia.

Il presidente Trump, non cattolico e oggetto di un mondo di sofferenze politiche, sarà presente. Saranno presenti anche altri leader del G-7, del G-20, dell’America Centrale e Meridionale, dell’Unione Europea, dell’Africa, del mondo musulmano e di altri Paesi a sud dell’Equatore, del Pacifico e dell’Estremo Oriente. A quanto pare, brillanti strateghi hanno consigliato al signor Carney di non partecipare. Il Primo Ministro del Canada, che secondo i sondaggi è così in vantaggio in queste elezioni che potrebbe raggiungere la Luna prima che la navicella spaziale possa consegnare “birra e popcorn”, non parteciperà.

Traduzione in Italiano – dall’originale in Inglese – a cura di Marzio Pelù

Nelle foto in alto, da sinistra, in senso orario: il primo ministro canadese Mark Carney in visita a Keir Starmer, Re Carlo ed Emmanuel Macron, nell’arco di ventiquattr’ore, appena nominato (foto da Twitter X –  @MarkJCarney)

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