Conservatori avanti anche
nelle proiezioni dei seggi alla Camera

TORONTO – La terza settimana di campagna elettorale continua sulla falsariga della seconda. Il Partito Conservatore, dopo aver scavalcato i liberali nelle intenzioni di voto a livello nazionale e dopo aver consolidato il vantaggio, ora effettua il sorpasso anche nella distribuzione dei seggi alla House of Commons sulla base delle ultime proiezioni. A certificare il ribaltamento dei rapporti di forza anche nei singoli distretti è la nuova elaborazione presentata da 338canada.com, il portale specializzato che aggrega e analizza le ultime indagini demoscopiche effettuate su scala nazionale.

In questo momento il partito guidato da Erin O’Toole, forte del 33,5 per cento delle intenzioni di voto, dovrebbe conquistare almeno 142 distretti elettorali, con una prospettiva di crescita di altri 37 circoscrizioni. Il Partito Liberale guidato dal primo ministro uscente Justin Trudeau, secondo le proiezioni, vincerebbe in 137 collegi federali, con una prospettiva di crescita in altri 43 riding. Il dato è abbastanza significativo se si pensa al fatto che fino a questo momento, nonostante le difficoltà registrate nelle singole intenzioni di voto, i liberali erano sempre stati in vantaggio nella distribuzione dei seggi alla Camera.

La tendenza registrata negli ultimi dieci giorni parla di un Partito Conservatore in ascesa un po’ in tutto il Paese, con un corrispondente calo dei liberali che assume delle dimensioni preoccupanti soprattutto in Ontario, dove in ballo ci sono 121 dei 338 seggi a livello federale. In questa provincia fino a pochi giorni fa il Partito Liberale era stato in grado di tamponare la situazione e, a differenza di altre province, i sondaggi non segnalavano i liberali in caduta libera: anzi, il vantaggio sui conservatori era sempre in doppia cifra. In poco più di una settimana la geografia politica provinciale è profondamente cambiata e in questo momento i due partiti si trovano, sempre secondo 338canada.com, appaiati attorno al 35 per cento, con i grit che conservano un vantaggio dello 0,2 per cento sui tory.

A livello di distribuzione dei seggi siamo di fronte a un vero e proprio terremoto politico rispetto alla consultazione elettorale del 2019. Due anni fa in Ontario il partito di Trudeau fu in grado di conquistare 79 dei 121 seggi in ballo, i conservatori non andarono oltre i 36 seggi e l’Ndp guidato da Jagmeet Singh vinse in appena 6 circoscrizioni.

Stando alle proiezioni effettuate da 338canada.com, in questo momento i liberali vincerebbero solamente in 57 riding, con la perdita netta di 22 distretti. Il partito di O’Toole, invece, vincerebbe in 52 collegi elettorali, con un aumento rispetto alle elezioni del 2019 di 16 circoscrizioni. Anche i neodemocratici sarebbe in grado di rosicchiare consenso al primo ministro uscente, raddoppiando il numero di deputati eletti in Ontario con la vittoria in 12 circoscrizioni.

L’arretramento generalizzato del Partito Liberale in Ontario rappresenta un preoccupante campanello d’allarme per Trudeau, che deve assolutamente trovare la formula giusta per invertire la traiettoria dei sondaggi e dare la svolta in questa campagna elettorale. Al momento gli unici segnali positivi arrivano dal Quebec, dove non solo non si registrano cali nelle intenzioni di voto, ma addirittura si registra una positiva crescita.

Nella provincia francofona i liberali si attestano al 41,8 per cento, seguiti dal Bloc Quebecois al 23 per cento, mentre i conservatori non vanno oltre l’11,6 per cento, con l’Ndp fermo all’1,2 per cento.

Questi rapporti di forza, secondo 338canada.com, si tradurrebbero in 42 seggi per il partito di Trudeau (più 7 rispetto ai 35 conquistati appena due anni fa), 22 seggi per i blocchisti (meno 10 rispetto al 2019), 13 seggi per il partito di O’Toole (più 3) e 1 seggio per l’Ndp.

Cresce, nel frattempo, un malcontento generalizzato in Canada per queste elezioni ancitipate, indette nel bel mezzo della pandemia con il parere contrario di tutti i partiti d’opposizione. Secondo un sondaggio pubblicato ieri dalla Ipsos, il 58 per cento dei canadesi ritiene sbagliato andare a votare durante la pandemia di Covid. Il 12 per cento degli intervistati ha detto di voler votare via posta, mentre il 21 per cento è ancora indeciso.

Anche questo elemento getta un’altra ombra sulla discutibile decisione di Trudeau di forzare la mano e tornare alle urne a due anni di distanza dall’ultima consultazione elettorale.

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